
Nel canton Zurigo, il granconsigliere UDC Patrick Walder deve rispondere oggi, davanti al tribunale distrettuale di Uster, di discriminazione razziale. Nel 2019 la sezione zurighese del suo partito, di cui era presidente, aveva etichettato gli eritrei come "criminali violenti che non possono essere integrati". Il Ministero pubblico chiede nei confronti del 37enne una pena pecuniaria sospesa di 40 aliquote giornaliere da 210 franchi e una multa di 800 franchi. Walder, difeso dall'ex granconsigliere UDC Valentin Landmann, si professa innocente e chiede l'assoluzione.
La vicenda
La vicenda è stata innescata da un dramma avvenuto alla stazione centrale di Francoforte nel luglio del 2019, quando un eritreo residente nel canton Zurigo aveva improvvisamente spinto un bambino di 8 anni e sua madre sui binari all'arrivo di un treno. Il piccolo era stato travolto ed era morto. In una nota, l'UDC aveva scritto che questo atto efferato dimostra ancora una volta che queste persone sono "criminali violenti che non possono essere integrati" e non hanno posto in Svizzera. Metterebbero "in pericolo le famiglie, soprattutto le donne e i bambini". La Procura aveva aperto un fascicolo perché con la sua frase l'UDC aveva dato l'impressione che gli eritrei, e in particolare i richiedenti asilo eritrei, siano tutti inclini alla violenza.
Presidente ad interim
All'epoca Walder era presidente ad interim della sezione zurighese del partito e non aveva scritto lui stesso il comunicato. Secondo l'accusa, egli era in vacanza, ma aveva autorizzato la pubblicazione per telefono. Va quindi quindi considerato corresponsabile. Non è invece chiaro chi abbia scritto il testo. L'eritreo che aveva spinto il bambino e sua madre soffriva di schizofrenia paranoica al momento del crimine. Ora è ricoverato in modo permanente in un reparto psichiatrico in Germania.