
Il prezzo degli aerei da combattimento F-35 A convenuto con gli Stati Uniti è fisso, almeno secondo la Svizzera. Lo ha ribadito oggi il Consiglio federale, confermando l'acquisto dei 36 velivoli, ma aprendo anche a una soluzione diplomatica in merito ai costi supplementari dovuti all'elevata inflazione e al forte aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia. Secondo Washington è infatti Berna che deve farsene carico. Il costo - 6 miliardi di franchi - è stato certificato pubblicamente da perizie fatte da diversi studi legali come pure dall'Ambasciata degli Stati Uniti a Berna (nel 2022), ha confermato oggi in conferenza stampa a Berna il ministro della difesa Martin Pfister. Il concetto è stato ribadito da Urs Loher, capo dell'armamento presso armasuisse, che ha approfondito nel dettaglio la cronologia degli eventi e parlato di una situazione particolarmente complessa e per niente abituale.
"Malinteso"
Nell'agosto 2024, il Joint Program Office (JPO), competente per tutti i progetti F-35, ha indicato ad armasuisse che sarebbero potuti insorgere costi più elevati, senza fornire ulteriori dettagli. A fine febbraio 2025, la Defense Security Cooperation Agency (DSCA) ha informato per iscritto la Svizzera che, a suo avviso, il prezzo fisso era frutto di un "malinteso", senza quantificare i costi aggiuntivi. L'allora consigliera federale Viola Amherd, a capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), ha informato il Consiglio federale all'inizio di marzo in merito a questa lettera, ha proseguito Pfister, precisando che a metà giugno, gli Stati Uniti hanno confermato la propria posizione ad alcuni rappresentanti del DDPS e hanno quantificato per la prima volta l'importo.
Fino a 1,3 miliardi in più
Secondo la DSCA, la Svizzera deve farsi carico dei costi supplementari, che potrebbero essere compresi tra 650 milioni e 1,3 miliardi di dollari, ha dettagliato Loher, aggiungendo che tutte le opzioni devono essere valutate. Visto che il programma di acquisto ("Foreign Military Sales" degli Stati Uniti) esclude la composizione giudiziale delle controversie e bisogna mirare a una soluzione diplomatica, il Consiglio federale ha deciso di proseguire i colloqui diplomatici e ha incaricato il DDPS di presentargli una proposta concreta di attuazione in merito al prezzo fisso. Rispondendo a un giornalista sulle possibili strade da seguire in caso di aumento della fattura, Pfister ha evocato opzioni che potrebbero andare dall'acquisto di meno aerei a un eventuale credito supplementare da sottoporre al popolo. Il costo della rescissione del contratto non è invece stato stimato, ha precisato Loher. Questo passo avrebbe però notevoli conseguenze, ha messo in guardia Pfister. "La Svizzera non sarebbe più in grado di garantire la sicurezza dello spazio aereo e della popolazione a partire dal 2032, poiché gli attuali aerei da combattimento F/A-18 avranno raggiunto la fine del loro ciclo di vita", ha ricordato il ministro della difesa, spiegando di voler essere trasparente e continuare a informare le commissioni competenti e il pubblico in merito agli sviluppi del dossier.
Costi supplementari in altri ambiti
Per l'F-35A è necessario edificare anche nuovi hangar ed stabili per simulatori, nonché infrastrutture presso gli aerodromi militari di Payerne (VD), Emmen (LU) e Meiringen (BE). A causa del rincaro dei costi di costruzione, dell'evoluzione dei prezzi di mercato e dei requisiti di sicurezza più elevati, rispetto al credito di 120 milioni di franchi richiesto nel messaggio sull'esercito 2022 ci saranno costi supplementari per un importo massimo di 60 milioni di franchi. Per permettere il trasferimento di tecnologie e conoscenze alla RUAG, nell'ambito di un accordo di compensazione è stato convenuto che l'assemblaggio parziale finale di quattro aerei dovrà avvenire in Svizzera (progetto "RIGI"). Attualmente RUAG sta verificando in che modo il progetto possa essere realizzato con un rapporto costi-benefici sostenibile.
Il nuovo sistema di sorveglianza dello spazio aereo e non solo
Sempre oggi, il Consiglio federale è stato informato degli sviluppi sul nuovo sistema di sorveglianza dello spazio aereo e di condotta delle operazioni aeree. Nel 2021 è stato sottoscritto un contratto con l'azienda Thales France LAS per la soluzione SkyView 4.0. La complessità dell'operazione è però stata sottovalutata e sono state sviluppate varianti con i fornitori, è stato spiegato, parlando di "divergenze in merito alla somma contrattuale". Un'ultima serie di negoziazioni avrà luogo prossimamente, ha precisato il governo. Costi supplementari sembrano profilarsi anche in merito al sistema Patriot. In futuro gli Stati Uniti punteranno su una sua nuova configurazione, che comprenderà sia un nuovo sistema di controllo sia un nuovo sistema radar, previsto per gli anni 2030. Ciò significa che i costi per l'ulteriore sviluppo saranno ripartiti tra i Paesi che, come la Svizzera, continuano a utilizzare il sistema esistente. Sono attualmente in corso chiarimenti per determinare cosa ciò significhi esattamente per la Confederazione.