
L’offerta di burro indigeno quest’anno deve fare i conti con la poca produzione di latte (inferiore alle aspettative), il quale viene principalmente impiegato nella produzione di formaggi. Il burro, di conseguenza, rischia di non venir prodotto in quantità sufficienti. Per questo motivo, per il 2022 l’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) ha deciso - su richiesta dell'Interprofessione Latte (IP Latte) - di aumentare per la quarta volta il contingente doganale per l’importazione di questo alimento con un quantitativo extra di 1'000 tonnellate; la quantità necessaria per soddisfare la domanda interna, almeno fino a fine anno.
La richiesta dell’IP Latte
La richiesta di aumentare il contingente doganale per l’importazione di burro arriva dall'IP Latte, dove viene sottolineato come sia difficile stimare l’evolversi della situazione del mercato lattiero nei prossimi mesi. L’UFAG ha pertanto deciso di dare seguito a tale domanda con un aumento delle importazioni pari a mille tonnellate a partire dal 22 agosto fino alla fine dell’anno. L’eccedenza verrà messa all’asta come di consueto.
Le attuali importazioni
Fino ad oggi, l’UFAG ha dato via libera per 5'100 tonnellate di burro da importare nel quadro del contingente doganale per il 2022. In Svizzera, la domanda media di burro ammonta a più di 40mila tonnellate annue. La quota delle importazioni di quest’anno si aggira quindi attorno al 13%.