Il dato
Il 77% degli svizzeri usa l'IA sul lavoro, molti contro le direttive aziendali
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Ats
2 giorni fa
Oltre due terzi dei partecipanti a un sondaggio hanno anche già spacciato per propri i contenuti generati dall'intelligenza artificale.

Tre quarti degli svizzeri usano l'intelligenza artificiale (IA) sul posto di lavoro e la metà lo fa anche violando direttive aziendali. È quanto emerge da un sondaggio pubblicato oggi dalla società di consulenza KPMG. Nella Confederazione la quota di chi ricorre professionalmente all'IA è del 77%, nettamente superiore al 58% rilevato a livello mondiale.

Le criticità rilevate

Non sempre, però, il ricorso all'aiuto cibernetico può definirsi cristallino. Un interrogato su due ammette infatti di aver utilizzato l'IA in un modo tale da violare le normative dell'impresa, fra l'altro caricando dati aziendali sensibili su strumenti pubblici e gratuiti. E ancora: il 74% non controlla i risultati forniti dall'intelligenza artificiale, cosa che può avere conseguenze spiacevoli, visto che il 63% segnala errori sul lavoro dovuti proprio all'uso dei nuovi strumenti. Oltre due terzi (69%) degli interrogati hanno anche già spacciato per propri i contenuti generati dall'IA. Meno della metà del campione dichiara di aver completato una formazione sul tema; il 57% ritiene comunque di essere in grado di utilizzare efficacemente i dispositivi.

Favorevoli a una regolamentazione

Rimane comunque diffuso un certo scetticismo. Meno della metà degli intervistati (46% sia in Svizzera che nel mondo) ha fiducia nell'IA. Il 65% delle persone nella Confederazione e il 70% a livello globale si dicono inoltre favorevoli a una regolamentazione legale del campo in questione. Per la ricerca sono state interpellate 48'000 persone in 47 paesi.

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