Svizzera
Il 22 marzo potrebbe riaprire quasi tutto
Redazione
3 anni fa
Guy Parmelin ha esortato la popolazione a rimanere “unita” nonostante le divergenze sugli allentamenti, mentre Alain Berset ha sottolineato l’importanza di riaperture graduali: “Tutti vogliamo riaprire, ma non vogliamo perdere il controllo”

Il Consiglio federale ha praticamente confermato tutti gli allentamenti annunciati settimana scorsa, concedendo poco di più. Ha però anticipato la scadenza per le prossime possibili aperture al 22 marzo, dando così una speranza al mondo della ristorazione.

Chi riapre
In sintesi, dal 1° marzo potranno riaprire negozi, musei, sale di lettura delle biblioteche, nonché le aree esterne di zoo e giardini botanici. Così come gli impianti sportivi all’aperto - ad esempio piste di pattinaggio, campi da tennis e da calcio o stadi di atletica leggera - e strutture esterne per il tempo libero.

Più libertà per i 2001
Chi è nato nel 2001 o dopo, inoltre, potrà tornare a svolgere la maggior parte delle attività sportive e culturali. Settimana scorsa si prevedevano questi allentamenti solo per i minorenni. Consentita anche la ripresa delle attività di animazione socioculturale giovanile.

Assembramenti
Inoltre, all’aperto saranno di nuovo ammessi assembramenti di persone e incontri tra familiari e amici - ma non eventi di organizzazioni o incontri associativi - fino a un massimo di 15 persone, ha annunciato oggi il Consiglio federale. Gli incontri privati al chiuso restano limitati a un massimo di cinque persone. Rimane pertanto in vigore l’obbligo di telelavoro, il divieto di manifestazioni e di competizioni sportive popolari per adulti.

Pasqua salva?
La grande novità, invece, è il fatto che il Consiglio federale abbia acconsentito - in base all’evoluzione della situazione epidemiologica - a una riapertura più dinamica: inizialmente previsti solo il primo di aprile, i futuri allentamenti potrebbero già entrare in vigore a partire dal prossimo 22 marzo. Questi potrebbero riguardare soprattutto ristoranti e bar, permettendo così un’apertura in tempo per Pasqua. Una decisione definitiva, però, verrà presa solo il 19 marzo, mentre mercoledì 12 marzo il Consiglio federale illustrerà per la prima volta le sue intenzioni.

Chi potrebbe riaprire il 22 marzo?
Per molti sarà una data da segnare in rosso sul calendario: in quell’occasione, Berna si pronuncerà in particolare su allentamenti che riguardano le manifestazioni culturali e sportive in presenza di pubblico in spazi circoscritti, l’obbligo del telelavoro, la pratica dello sport in locali al chiuso e la riapertura delle terrazze dei ristoranti. Se la situazione epidemiologica dovesse nettamente migliorare nelle prossime settimane, il Consiglio federale ha ventilato pure una possibile apertura dei locali al chiuso dei ristoranti e lezioni in presenza nelle scuole universitarie.

Indicatori per permettere riaperture
Le prossime decisioni da Palazzo federale si baseranno concretamente su una serie di indicatori epidemiologici: il tasso di positività - ovvero il rapporto tra tamponi effettuati e risultati positivi - deve restare al di sotto del 5%; il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva con pazienti Covid-19 non deve superare le 250 unità e il numero di riproduzione medio negli ultimi sette giorni deve restare inferiore a 1.

Infine, il 17 marzo l’incidenza della malattia - calcolata su 14 giorni - non dovrà essere superiore a quella del 1° marzo, ovvero la data delle prime riaperture. Tuttavia, ha sottolineato l’Esecutivo, “prima di prendere le sue decisioni il Consiglio federale procederà a una valutazione complessiva di questi indicatori”.

15.45 - Fine della conferenza stampa

15.40 - L’intervallo tra le due tappe lo avete abbreviato. Avete abbastanza informazioni sugli effetti della prima riapertura?
Berset: “Dopo la consultazione, abbiamo deciso di anticipare. Non conosceremo tutti gli effetti, ma potremo conoscere meglio la situazione. Dovrebbe essere possibile fare un’analisi. Lanceremo la consultazione e il 19 marzo decideremo”.

15.35 - Le terrazze che sono aperte ora dovrebbero chiudere? Che prospettiva date ai ristoratori?
Berset: “Non ci sono tante terrazze aperte. Sappiamo che quello che decide il CF deve essere messo in pratica, ma ci sono delle differenze di interpretazioni. Per il settore della ristorazione: non è colpa dei ristoratori che sia successa una cosa del genere, sono le vittime di questa situazione. Ma il sostegno economico è fondamentale. Ora abbiamo anche delle prospettive: a partire dalla data “x” allenteremo la situazione. Attualmente la situazione rimane instabile. Bisogna aspettare ancora un po’, ma grazie al sostegno economico credo sia sostenibile”. Parmelin: “Stiamo lavorando con i Cantoni per finalizzare gli aiuti tra legge e ordinanza. Alcune prestazioni possono già essere versate. I Cantoni fanno del loro meglio”.

15. 34 - Situazione epidemiologica: siamo alla fine della seconda ondata o all’inizio di una terza?
Berset: “Non sono un epidemiologo, ascolto gli specialisti. All’inizio dell’anno hanno predetto quello che sarebbe successo. Il timore attuale è che le cifre potrebbero risalire. Se freniamo questa evoluzione, la situazione di partenza sarà migliore per la primavera. Cosa succederebbe se perdessimo la situazione, come a novembre e dicembre? C’è voluto parecchio per fare rientrare l’emergenza”.

15.30 - Ci saranno privilegi per i vaccinati?
Parmelin: “Bisogna fare una distinzione tra diversi aspetti tra privato e pubblico. Nel settore pubblico non vogliamo creare disuguaglianze. In Israele ci sono dei luoghi in cui con un passaporto vaccinale si può accedere a determinati eventi. È una cosa che stiamo vagliando, ma non abbiamo ancora preso delle decisioni”.

15.29 - Nella valutazione per marzo, vi è la probabilità che gli spazi interni dei ristoranti possano aprire?
Berset: “Non sono io che decide tutto. Esaminiamo le cifre insieme all’UFPS. Faremo il punto della situazione il 12 marzo. Nella situazione attuale è difficile capire cosa succederà. Se le cifre miglioreranno potremo fare dei passi più grandi. Se invece avremo una stabilizzazione o un aumento dei casi sarà più difficile. Ecco perché dobbiamo rimanere flessibili”.

15.25- Perché il Consiglio federale ha lanciato la consultazione se poi non ascolta i Cantoni?
Parmelin: “La legge prevede che ci siano delle consultazioni. Riceviamo continuamente delle analisi e basiamo le decisioni in base a questi elementi. La consultazione apporta piccoli cambiamenti. Il ruolo dell’Esecutivo è di andare in una determinata direzione”. Berset: “Le consultazioni vengono fatte per sentire tutti i pareri, lo facciamo per tanti punti, ma è difficile accontentare tutti. La riapertura ai giovani lo abbiamo fatto prendendo in considerazione i pareri che ci sono parvenuti. Per le richieste che non abbiamo accolto: cerchiamo di tracciare una via, come già detto rivaluteremo costantemente la situazione per andare verso ulteriori aperture”.

15.24 - Iniziano le domande


15.21 - Berset sui prossimi possibili allentamenti
“Le riunioni private potrebbero essere tenute all’interno, si potrebbe riaprire a più persone (più di 5 persone). Si prevede un allentamento del telelavoro, mentre nel settore della gastronomia la riapertura delle terrazze dei ristoranti. Ora è meglio aspettare ancora qualche settimana: se la situazione dovesse migliorare rapidamente, prenderemo subito delle decisioni. Questa situazione richiede grande responsabilità: se ce la facciamo a portare avanti questi allentamenti, significa che la campagna vaccinale prosegue”.

15.17 - Berset sulle riaperture
“Andiamo avanti sulla base di un’analisi dei rischi. Le attività all’esterno o per le quali le distanze sono garantite sono di nuovo consentite. Per lo sport all’aria aperta si va fino a un massimo di 15 persone. A livello economico l’elemento più importante è la riapertura di tutti i negozi, con i piani di protezione. La seconda tappa: la stiamo preparando, anticipando la data. Ci riuniremo il 12 marzo e prenderemo una decisione il 19 marzo, con dei criteri che non sono cumulativi. Devono permettere di vedere in maniera trasparente come dobbiamo muoverci”.

15:12 - Prende la parola Alain Berset
“Abbiamo confermato la riapertura a tappe, con la seconda che potrebbe essere anticipata. Sappiamo che è difficile da accettare. Abbiamo bisogno di molta flessibilità nel reagire e accompagnare la situazione sanitaria a livello politico. Tutto ciò comporta correre dei rischi, che il Consiglio federale considera adeguati. Tutti vogliamo riaprire, ma non vogliamo perdere il controllo. Non andiamo avanti ad occhi chiusi, ma osserviamo la situazione epidemiologica costantemene. Le cifre hanno continuato ad andare al ribasso, ma ora non scendono più. Non sappiamo se è un’inversione di tendenza. Questo dimostra che la situazione è molto fragile, non solo in Svizzera. Si comincia a vedere un’evoluzione legata alle varianti, che corrispondono al 60% di tutti i casi positivi. Per il momento non abbiamo ripercussioni sui ricoveri, quindi le prospettive sono buone. Anche se rimaniamo in una fase delicata”.

15.10 - La situazione analizzata di nuovo il 12 marzo
Parmelin: “Non c’è una decisione giusta o sbagliata. Il Consiglio federale si riunirà di nuovo il 12 marzo per capire se si portà riaprire già il 22 marzo o aspettare il 1° aprile. Prendere decisioni politiche significa esporsi a delle critiche. Voglio ribadire l’esigenza di uscire assieme da questa crisi perché solo assieme riusciremo a superare l’epidemia. Nei prossimi mesi dovremo prendere altre decisioni difficili. Ringrazio tutti coloro che ci aiutano e ci appoggiano”.

15.01 - Prende la parola Guy Parmelin
“Il Consiglio federale ha esaminato i risultati della consultazione sulla graduale riapertura: si sono alzate tante voci critiche. Vista la situazione epidemiologica, che rimane fragile, il Consiglio federale ha deciso di mantenere il suo piano iniziale. Estende però ai giovani la possibilità di partecipare ad attivatà sportive. Il Consiglio federale analizzerà di nuovo la situazione il 12 marzo. Sappiamo che c’è insoddisfazione e che non tutti approvano questa apertura a tappe. Capiamo le critiche. Il nostro approccio trova comunque l’approvazione di tanti. Il Consiglio federale deve valutare continuamente la situazione. Dobbiamo portare avanti insieme la situazione. L’impazienza che hanno tanti è comprensibile: tutti vogliamo riprendere la vita di prima. Ci stiamo avvicinando passo per passo: le vaccinazioni avanzano e facciamo molti test. Ora si tratta di padroneggiare la pandemia. Non dobbiamo lasciare andare i nostri sforzi e rispettare quanto prescritto e farlo costantemente”

15.00 - Inizia la conferenza stampa

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