
Il 2025 si conferma uno degli anni più caldi nella storia delle misurazioni svizzere, con una temperatura media nazionale di 7,0 gradi, pari a 1,2 gradi sopra la norma fissata considerando gli anni 1991-2020. Si tratta del quarto valore più elevato dal 1864, anno in cui sono iniziati i rilevamenti, dietro solo agli anni record 2022, 2023 e 2024. È quanto scrive oggi l'Ufficio federale di meteorologia e climatologia (MeteoSvizzera) in un blog pubblicato sul suo sito internet.
I mesi nello specifico
L'anno è iniziato con temperature sopra la media da gennaio ad aprile, seguito dal secondo giugno più caldo di sempre (deviazione di 3,8 gradi). Agosto ha registrato ondate di calore con giornate tropicali prolungate, mentre luglio ha concesso una tregua termica ma ha registrato precipitazioni abbondanti, con valori da primato in alcune località. I mesi autunnali hanno mostrato forte variabilità, con un settembre piovoso e particolarmente caldo in quota; il 19 e 20 settembre sono stati segnati primati termici in molte stazioni prealpine e alpine. Dicembre si avvia a chiudere tra i dieci più miti mai registrati.
Questione precipitazioni
Sul fronte delle precipitazioni, gennaio, luglio e settembre sono stati molto piovosi, con episodi estremi come le nevicate tardive di aprile. Febbraio e il periodo febbraio-aprile hanno invece sofferto di una marcata siccità, soprattutto nella Svizzera orientale. L'innevamento invernale è rimasto complessivamente scarso, salvo recuperi locali in primavera e a novembre. La durata del soleggiamento è risultata nella media o leggermente superiore. MeteoSvizzera sottolinea come il 2025 si inserisca pienamente nel trend di riscaldamento constatato negli ultimi anni: non rappresenta un'eccezione ma rientra nella nuova normalità climatica.
