Il rapporto
I poveri in Svizzera? "Quasi uno su dieci"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
2 ore fa
Il Consiglio federale ha approvato il primo rapporto del monitoraggio sulla povertà in Svizzera, secondo cui l'8% delle persone non raggiunge il minimo vitale con il proprio reddito.

"La Svizzera è un Paese benestante e dispone di una rete di sicurezza sociale ben sviluppata. Eppure vi vivono anche persone in situazione di povertà". È quanto emerge dal primo rapporto del monitoraggio della povertà in Svizzera, approvato oggi dal Consiglio federale. Dal documento, emerge che "tra il 2014 e il 2017 il tasso di povertà reddituale in Svizzera è aumentato, per poi attestarsi a un livello tra l’8 e il 9% circa".

Obiettivi non raggiunti

Durante la crisi economica provocata dalla pandemia di COVID-19, si legge nella nota del Governo, "sono state adottate ampie misure di sostegno e non si è registrato alcun aumento del tasso di povertà. L’obiettivo di lungo periodo di ridurre la povertà, che la Svizzera si è impegnata a raggiungere nel quadro dell’attuazione della Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 e negli ultimi tre programmi di legislatura del Consiglio federale (fino al 2027), non è però stato raggiunto".

I poveri in Svizzera

A essere colpiti dalla povertà reddituale "sono relativamente spesso le persone senza attività lucrativa, i genitori soli con figli a carico, le economie domestiche di coppie con molti figli, le persone sole, le persone con un basso livello di formazione e quelle straniere". Le caratteristiche individuali "non bastano però per spiegare appieno la povertà. Le condizioni quadro strutturali influenzano in misura determinante le possibilità di azione e di sviluppo delle persone in questione. Tra queste rientrano ad esempio l’impostazione del sistema di formazione, della custodia di bambini complementare alla famiglia o della copertura del fabbisogno vitale, ma anche le condizioni del mercato del lavoro".

"La povertà non è solo questione di denaro"

La povertà "non è soltanto una questione di denaro. Problemi in altri ambiti della vita possono far perdurare situazioni di indigenza. Per questo motivo il monitoraggio analizza la povertà con una prospettiva multidimensionale. Oltre alle condizioni finanziarie, vengono considerati anche sei ambiti della vita: salute, formazione, attività lucrativa, alloggio, relazioni sociali e partecipazione politica. Su questa base, si può ad esempio constatare che circa la metà delle persone colpite da povertà reddituale soffre di malattie croniche. Le persone che non hanno concluso una formazione post-obbligatoria vivono in situazione di povertà con frequenza maggiore rispetto alla media".

La lotta contro la povertà

Uno dei compiti di questo monitoraggio "è di mettere a disposizione degli attori politici di tutti i livelli statali le basi decisionali di cui necessitano. Il rapporto fornisce una panoramica degli strumenti e degli attori della politica di lotta alla povertà e illustra le conoscenze disponibili sull’efficacia di diverse misure". Inoltre, "approfondisce il ruolo dell’attività lucrativa e della formazione per la prevenzione e la lotta contro la povertà e analizza le misure nell’ambito della copertura materiale del fabbisogno vitale". In questo modo, conclude la nota, "predispone basi importanti per lo sviluppo della strategia nazionale di lotta contro la povertà, che verrà elaborata in attuazione della mozione della consigliera nazionale Estelle Revaz e verrà sottoposta al Consiglio federale entro il 2027".