Svizzera
I Cantoni si dicono contrari "all'iniziativa 200 franchi bastano"
©Gabriele Putzu
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Ats
3 ore fa
Secondo la Conferenza dei governi cantonali (CdC), "una riduzione del Canone metterebbe a rischio il mandato di servizio pubblico della SSR nelle regioni". Inoltre temono "un significativo taglio di posti di lavoro dentro e fuori l'azienda".

I Cantoni respingono l'iniziativa "200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)", in votazione il prossimo 8 marzo. Una riduzione così drastica del canone metterebbe a rischio il mandato di servizio pubblico della SSR nelle regioni e indebolirebbe la formazione democratica dell'opinione pubblica. A mettere in guardia, in una presa di posizione pubblicata oggi, dall'accettare la proposta è la Conferenza dei governi cantonali (CdC).

I timori

Il servizio pubblico regionale della Società svizzera di radiotelevisione (SSR) è essenziale per l'informazione politica e la formazione dell'opinione nei Cantoni, soprattutto nelle regioni linguistiche minoritarie e nelle zone montane e rurali, dove il panorama mediatico si è già fortemente impoverito. La SSR ha un ruolo centrale anche nella lotta alla disinformazione sulle reti sociali, offrendo informazioni verificate a tutte le fasce d'età, scrive la CdC. L'organizzazione decentralizzata della SSR, con sedi principali e studi regionali, garantisce una copertura radicata nel territorio e contribuisce alla coesione nazionale della Svizzera. L'ente funge da "elemento di collegamento tra le diverse regioni", favorendo scambio e comprensione reciproca, prosegue la CdC. Con l'accettazione dell'iniziativa, la SSR non potrebbe più svolgere adeguatamente queste funzioni, avvertono i Cantoni, che temono anche un taglio significativo di posti di lavoro dentro e fuori l'azienda.

"Allarmismo infondato"

I promotori dell'iniziativa, guidati da Jonas Lüthy, presidente dei Giovani liberali radicali, respingono le critiche bollandole come "allarmismo infondato". Anche con il canone dimezzato, alla SSR resterebbero almeno 850 milioni di franchi, sufficienti per garantire un'offerta informativa di alta qualità in tutte le regioni linguistiche. La SSR, grazie agli introiti crescenti del canone, ha esteso le sue attività ben oltre il mandato della concessione, sostiene Lüthy. L'iniziativa la costringerebbe a concentrarsi nuovamente sul servizio pubblico. Nessuno contesta l'importanza della SSR per le minoranze linguistiche e le aree rurali, conclude il presidente dei Giovani PLR, ma questa missione può essere svolta anche con un budget ridotto a 850 milioni.