
Un mese fa il livello di riempimento dei laghi artificiali svizzeri si attestava al 74,6%. Al 13 febbraio questa percentuale è scesa del 22,7%, arrivando a quota 51,9%. Una "riduzione nella norma, dovuta unicamente al consumo energetico invernale", ci ha spiegato Pietro Jolli, responsabile comunicazione per AET, precisando che si tratta "addirittura di una riduzione inferiore rispetto agli anni passati per via dell’inverno mite" che ci ha permesso, come già comunicato in passato, di accendere tardivamente i riscaldamenti.
Riempimento estivo
I bacini idrici artificiali sono alla loro massima capacità tra settembre e novembre grazie allo scioglimento della neve in alta montagna a partire da maggio, così come grazie alle piogge estive che vanno a riempire i laghi artificiali. A partire da novembre, questi iniziano poi a svuotarsi fino ad aprile, momento in cui il livello è ai minimi a causa della totale assenza di precipitazioni nella stagione fredda.
Dato superiore alla media
Nonostante il calo superiore al 22% in un solo mese possa far presagire il peggio, la percentuale di riempimento al 13 febbraio (51,9%) è in ogni caso superiore al livello medio pluriennale. Precisamente, si situa al 19,1% sopra la media dello stesso periodo negli ultimi 20 anni. Anche a livello ticinese, il livello dei laghi artificiali al 13 febbraio era superiore alla media pluriennale, con una percentuale di riempimento pari al 31%.
Stoccaggio altri Paesi
Al 72,2% ammonta invece la quota dello stoccaggio di gas in Germania, essenziale per l'approvvigionamento in Svizzera, secondo le statistiche quotidiane della federazione Gas Infrastructure Europe. Il tasso si situa sopra la media pluriennale dello stesso periodo (49,7%). In Francia lo stoccaggio di gas è invece al 51,5%, mentre in Italia al 64,9%.
Import-Export gas e elettricità
Consumi 2022 in Svizzera
Secondo l'Ufficio federale di statistica, l'anno scorso la Svizzera ha consumato 58'113 Gigawattora (GW) di elettricità. Con le dighe al massimo livello, vengono prodotti 8865 GWh, ovvero circa il 15% del fabbisogno. Nella Confederazione, con le dighe piene, si potrebbe quindi rifornire il Paese per circa tre settimane.