Svizzera
Hotel liberi di proporre tariffe inferiori a quelle dei siti
Foto Crinari
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Keystone-ats
3 anni fa
Lo ha deciso oggi il Consiglio Nazionale. Con questa revisione il parlamento mira a rafforzare la competività dei fornitori di alloggi

Gli hotel devono poter offrire tariffe più basse sui loro siti rispetto a quelle proposte dalle grandi piattaforme online. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale, che ha approvato una revisione della legge contro la concorrenza sleale per 109 voti a 70 e 13 astenuti. Il dossier va agli Stati.

Rafforzare la competitività degli hotel
Nel corso del dibattito, il plenum non ha vietato soltanto le clausole di parità tariffaria, come prevedeva il Governo nel suo progetto - frutto di una mozione del "senatore" Pirmin Bischof (Centro/SO) del 2016 - ma anche le clausole di parità in generale, quindi anche quelle di parità di disponibilità e di parità di condizioni. Il plenum ha tuttavia deciso di non prevedere sanzioni penali per chi non rispetterà tali disposizioni. Con questa revisione, il parlamento vuole proibire le clausole di parità tariffale nei contratti tra le piattaforme come Expedia o Booking e i fornitori di alloggi allo scopo di rafforzare la competitività degli hotel.

Proteggere industria alberghiera e consumatori
Con la loro posizione dominante sul mercato, le grandi piattaforme internazionali di prenotazione possono infatti imporre le proprie condizioni alle piccole e medie strutture ricettive: l'industria alberghiera elvetica e i consumatori devono essere protetti da queste pratiche, hanno sostenuto in aula diversi oratori, facendo riferimento alle difficoltà del settore a causa della pandemia e, adesso, della guerra in Ucraina. Una minoranza di destra (UDC, PLR e Verdi liberali) ha tuttavia tentato invano di far desistere il plenum, sostenendo che la piattaforme tanto odiate fanno in fondo un lavoro di marketing che consente agli albergatori di risparmiare sulla pubblicità.

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