Svizzera
Greenpeace vuole uno “sprint solare”
© CdT/Gabriele Putzu
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Keystone-ats
2 anni fa
L’organizzazione consiglia alla Commissione dell’ambiente degli Stati di puntare sul fotovoltaico, che rappresenterebbe pure una risposta a un’eventuale crisi energetica

La Svizzera non ha bisogno di energia nucleare o di combustibili fossili per garantire l’approvvigionamento energetico, ma deve accelerare lo sviluppo del fotovoltaico, afferma Greenpeace.

È questa la questa raccomandazione che l’organizzazione ambientalista rivolge alla Commissione dell’ambiente del Consiglio degli Stati, che discuterà la legge sull’approvvigionamento elettrico alla fine della settimana. Secondo l’organizzazione ambientalista, l’obiettivo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili deve essere drasticamente aumentato.

“Sprint solare”
In particolare, l’organizzazione non governativa (ong) chiede di portare la produzione ad almeno 38 terawattora (TWh) entro il 2035, principalmente dal fotovoltaico, invece dei 17 TWh previsti dal Consiglio federale. Per Greenpeace “la Svizzera ha bisogno di uno sprint solare” poiché una rapida espansione delle installazioni è la chiave per un approvvigionamento energetico sicuro e rispettoso del clima.

Fotovoltaico forse più forte dell’idroelettrico
Un maggiore uso dell’energia solare ridurrebbe a zero le emissioni di CO2 dei trasporti, degli edifici e dell’industria. La Svizzera, secondo Greenpeace, non ha bisogno di nuove centrali a gas, né di prolungare la vita delle centrali atomiche, e tanto meno di rilanciare l’energia nucleare. Lo sviluppo del fotovoltaico potrebbe superare addirittura la fornitura dall’idroelettrico.

Zero emissioni entro il 2035
Secondo l’ong, così facendo si otterrebbe una riduzione del 60% delle emissioni di CO2 entro il 2030 e del 90% entro il 2035, rispetto al 1990. E senza danneggiare la biodiversità. Per il resto, l’organizzazione punta sulle emissioni negative, cioè sulla rimozione dell’anidride carbonica dall’atmosfera. L’obiettivo delle emissioni nette a quota zero sarebbe così raggiunto entro il 2035.

Ricetta contro carenze di energia
Gli studi condotti mostrano che sviluppando l’energia solare, l’approvvigionamento elettrico della Svizzera sarebbe maggiormente protetto contro possibili blackout e carenze di energia in inverno. Ci sarebbe anche un’eccedenza in estate che potrebbe essere usata per la produzione di idrogeno e di combustibili sintetici.

Investimenti miliardari
L’organizzazione ambientalista prevede ulteriori investimenti di circa 105 miliardi di franchi entro il 2050 per un approvvigionamento energetico senza nucleare e senza CO2. Questi investimenti creerebbero 30’000 posti di lavoro nel settore delle tecnologie verdi, secondo l’ong. Inoltre il denaro utilizzato per importare petrolio e gas naturale potrebbe essere investito in futuro in Svizzera.

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