Ecologia
Gli svizzeri vogliono sport invernali più sostenibili
©Gabriele Putzu
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Keystone-ats
4 giorni fa
Stando a un sondaggio di Yougov, il 54% degli intervistati teme che nel prossimo futuro non sarà più possibile praticare molti sport invernali a causa dell'aumento delle temperature. E l'uso dei cannoni da neve divide la popolazione.

Gran parte della popolazione svizzera ritiene che la sostenibilità sia importante quando si tratta di sport invernali. Il cambiamento climatico suscita parecchie preoccupazioni, secondo un sondaggio pubblicato oggi dall'istituto di ricerca Yougov. Il 54% degli intervistati teme che nel prossimo futuro non sarà più possibile praticare molti sport invernali a causa dell'aumento delle temperature. L'uso dei cannoni da neve divide la popolazione. Mentre il 29% degli interrogati lo ritiene privo di rischi, il 40% lo considera problematico. Il 52% ritiene che le stazioni di sport invernali dovrebbero offrire più attività senza neve. Questa opinione è espressa più dagli anziani che dai giovani: il 66% delle persone tra i 60 e i 79 anni la condivide, rispetto al 33% dei giovani tra i 18 e i 29 anni.

Giovani appassionati di sport "rapidi"

L'indagine mostra anche che la generazione più giovane ama gli sport invernali "rapidi": il 72% dei 18-29enni va a sciare "almeno ogni tanto", rispetto al 58% della popolazione in generale. Anche il pattinaggio è più popolare tra i giovani adulti (58%) rispetto alla media svizzera (37%). Tra gli sciatori, il 30% reputa di sciare meglio della maggior parte della popolazione. Gli uomini lo pensano più delle donne (32% contro 27%). I romandi risultano più modesti degli Svizzeri tedeschi: il 24% di loro pensa di essere uno sciatore peggiore degli altri, rispetto al 13% nella Svizzera tedesca. Inoltre, uno Svizzero su dodici (8%) prevede di spendere di più per le attività sportive quest'inverno rispetto alla scorsa stagione. La metà (49%) preconizza una spesa invariata, mentre il 31% non vuole sborsare nulla per gli sport invernali. Il sondaggio è stato condotto online tra il 6 e il 17 novembre dall'istituto YouGov su un campione 1'008 persone.