
Il traffico regionale viaggiatori (TRV) deve ricevere 3,525 miliardi per il periodo 2026-2028, ossia 160 milioni in più di quanto chiesto da Consiglio federale e Nazionale. Lo ha ribadito oggi il Consiglio degli Stati con 29 voti contro 12 (2 astenuti). Il dossier ritorna alla Camera del popolo. La relatrice commissionale Marianne Maret (Centro/VS) ha spiegato che i 160 milioni supplementari corrispondono a un terzo della differenza tra la proposta del Consiglio federale e le richieste delle aziende (350 milioni). Un secondo terzo potrà essere compensato da misure di efficienza e risparmi (ad esempio acquisti comuni di materiale rotabile o rinvio/ridimensionamento di progetti edilizi), mentre l'ultimo terzo dovrebbe derivare dall'aumento delle entrate legato alla maggiore frequentazione dei mezzi pubblici.
"C'è il rischio di peggiorare la situazione per le regioni periferiche"
Il TRV costituisce il cuore del sistema dei trasporti pubblici, che non va indebolito troppo, ha sostenuto Maret. Se non viene concesso il supplemento, ha proseguito, c'è il rischio di peggiorare la situazione per le regioni periferiche e piccole località. Il TRV, che comprende l'offerta di treni e autobus regionali (non a lunga percorrenza, né i trasporti urbani) e singoli collegamenti con impianti a fune e battelli, viene utilizzato 2,5 milioni di persone al giorno. I circa tre miliardi e mezzo di franchi servono per indennizzare i costi d'esercizio, l'ampliamento dell'offerta, gli investimenti in veicoli elettrici, la manutenzione e l'innovazione nel settore. I ricavi da biglietti e abbonamenti attualmente coprono solo circa la metà dei costi; Confederazione e Cantoni si fanno quindi carico del restante.
La richiesta dell'Esecutivo
Nel suo messaggio, il Governo aveva chiesto 3,365 miliardi. Tale importo tiene conto di una riduzione del livello dei fondi federali destinati al trasporto regionale dal 2027 in linea con il pacchetto di sgravio del Consiglio federale, che deve ancora essere discussa dal Parlamento. La proposta prevede che, a partire da quell'anno, i costi non coperti pianificati vengano ridotti del 5%.
