Svizzera
Giovani donne sempre più a sinistra, giovani uomini sempre più a destra
©Chiara Zocchetti
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Keystone-ats
un anno fa
È la conclusione a cui giunge uno studio del centro Sotomo. Il divario non sussiste però solo fra i giovani.

Le giovani donne svizzere si posizionano politicamente sempre più a sinistra, i giovani uomini sempre più a destra. Lo rivela uno studio del centro di ricerca Sotomo condotto per la "NZZ am Sonntag".

Il metodo

L'istituto ha esaminato tutte le analisi delle votazioni dal 1990. Agli interrogati è stato chiesto di collocarsi su una scala da 0 (totalmente a sinistra) e 10 (completamente a destra).

Polarizzati

Nel 2010 il 35% delle donne tra 18 e 29 anni aveva dichiarato di appartenere alla sinistra, una quota nel frattempo salita al 52%. Dei coetanei maschili, solo uno su tre si considera di sinistra; al contempo la quota di quelli che si posizionano a destra è passata dal 29% nel 2010 al 43%.

Non solo fra i giovani

Il divario non sussiste però solo tra i giovani: la differenza media tra le quote di "sì" nelle urne degli uomini e delle donne è cresciuto dal 2015. Stando alla "NZZ am Sonntag" il motivo dell'allontanamento tra i sessi è da attribuire al nuovo movimento delle donne.

Votazioni divisive

Secondo l'analisi di Sotomo, negli ultimi tre anni si sono cumulate le votazioni in cui la maggioranza degli uomini si sono espressi diversamente dalla maggior parte delle donne. Dal 2020 in tre occasioni su nove si sono imposte queste ultime. Inoltre il dibattito sul genere è diventato più dinamico. Un esempio noto è la votazione sull'aumento della età pensionabile delle donne: il 64% degli uomini ha votato a favore, a fronte di appena il 38% delle donne. Quanto all'iniziativa per multinazionali responsabili il 57% delle donne ha posto nell'urna un "sì", contro il 42% degli uomini, mentre per l'accordo di libero scambio con l'Indonesia la quota di favorevoli è stata rispettivamente del 43 e del 60%.

Per trent'anni differenza del 5-7%, poi l'aumento

Dal 1980 al 2010 la differenza media tra la quota di "sì" dei due sessi era compresa tra il 5 e il 7%, ha constatato Sotomo. Dopo essere diminuito all'inizio degli anni 2010, dal 2015 il divario si è ampliato nettamente.