
In futuro la vendita di sigarette elettroniche monouso, le cosiddette "puff bar", sarà vietata nel Canton Ginevra. Il Gran Consiglio ha adottato oggi quasi all'unanimità una legge in tal senso, accompagnandola con una clausola di urgenza per una entrata in vigore immediata. "Questi prodotti, concepiti per attirare i giovani, sono una vergogna", ha affermato la socialista Jennifer Conti. "Con un rischio di dipendenza molto alto e con quantità di nicotina molto elevate, tali prodotti sono presentati come oggetti ludici", ha deplorato Marc Saudan, deputato di Liberté e Justice sociale (LJS) , movimento fondato dal consigliere di Stato Pierre Maudet. Il progetto di legge approvato proviene dalle file della sinistra, del Centro e di LJS.
Quasi il 60% dei giovani consuma le sigarette elettroniche
Secondo i dati di Unisanté, il 59% dei giovani tra i 14 e i 25 anni ha già consumato sigarette elettroniche. I giovani sono attratti da questi oggetti colorati, dagli aromi accattivanti e dal prezzo accessibile. Tutti i deputati - solo un UDC ha votato contro - hanno denunciato i danni dei "puff bar" per la salute pubblica. Il Gran Consiglio ginevrino ha anche criticato aspramente gli effetti catastrofici di queste sigarette elettroniche usa e getta sull'ambiente. I parlamentari si sono detti consapevoli che questo divieto potrà essere impugnato in sede giudiziaria. Tuttavia, i deputati hanno dato la priorità alla salute rispetto al rischio giuridico. La clausola di urgenza è stata votata per dare un segnale politico forte.
Verso un divieto federale
Il Canton Vallese ha già vietato la vendita dei "puff bar". Questa misura è stata però contestata al Tribunale federale da una multinazionale che vende sigarette. Anche il Giura e Berna stanno andando nella direzione di un divieto. Una mozione in tal senso è stata adottata anche dalle Camere federali. Nel dettaglio, l'atto parlamentare chiede di modificare la legge federale sui prodotti del tabacco e le sigarette elettroniche per vietare la vendita dei prodotti monouso. Il divieto non riguarderà quindi le "e-sigarette" ricaricabili.