Medio Oriente
Gaza, Cassis e 9 omologhi chiedono il libero accesso agli aiuti umanitari
6 ore fa
Nella dichiarazione sottoscritta dai ministri viene pure chiesta la revoca delle restrizioni inappropriate sulle importazioni considerate a duplice uso, nonché l'apertura di tutti i valichi di frontiera.

La Svizzera esorta le autorità israeliane a garantire il libero accesso agli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Il consigliere federale Ignazio Cassis ha sottoscritto una dichiarazione ministeriale congiunta di dieci paesi promossa dal Regno Unito. Il documento chiede inoltre che le organizzazioni non governative internazionali possano operare nella Striscia di Gaza, così come anche le Nazioni Unite e i loro partner devono poter continuare il loro importante lavoro, si legge oggi sul sito del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Le altre richieste

Nella dichiarazione - sottoscritta oltre che da Cassis dai ministri degli esteri di Regno Unito, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Islanda, Giappone, Norvegia e Svezia - viene pure chiesta la revoca delle restrizioni inappropriate sulle importazioni considerate a duplice uso, nonché l'apertura di tutti i valichi di frontiera e l'accelerazione della fornitura di aiuti umanitari. Con l'arrivo dell'inverno - viene ricordato - la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza continua a peggiorare. Gran parte della popolazione soffre per la mancanza di alloggi, per il malfunzionamento delle strutture sanitarie e per la grave carenza di cibo, di attrezzature mediche essenziali e di altri beni di prima necessità. Nel documento diffuso dal ministero degli esteri del Regno Unito vengono espresse "serie preoccupazioni" per il "nuovo deterioramento della situazione umanitaria" a Gaza, definita "catastrofica".