
Sono entrati in vigore il 17 luglio l'accordo relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri e il protocollo che modifica la Convenzione tra la Svizzera e l'Italia per evitare le doppie imposizioni. Lo comunica il Dipartimento federale delle finanze (Dff), precisando che le nuove disposizioni saranno applicabili a partire dal 1. gennaio 2024. Il nuovo testo "sostituisce quello del 1974 e migliora notevolmente l’attuale regolamentazione sull’imposizione dei lavoratori frontalieri, così come contribuisce al mantenimento dei buoni rapporti tra i due Paesi", sottolineano le autorità. In seguito all'entrata in vigore del nuovo Accordo, il Dff ha anche adeguato l’ordinanza sull’imposta alla fonte per quanto attiene all’imposizione dei lavoratori frontalieri italiani. Anche queste modifiche entreranno in vigore a partire dal prossimo anno.
Cosa prevede l'accordo
Con il nuovo Accordo, viene spiegato, "la Svizzera trattiene l’80% dell’imposta alla fonte regolarmente prelevata sul reddito dei nuovi frontalieri che lavoreranno in Svizzera. I nuovi lavoratori frontalieri saranno tassati in via ordinaria anche in Italia. La doppia imposizione verrà evitata. Sono considerati nuovi lavoratori frontalieri coloro che entrano nel mercato del lavoro transfrontaliero dopo il 17 luglio 2023. Ai frontalieri che lavorano o che hanno lavorato nei Cantoni dei Grigioni, del Ticino o del Vallese tra il 31 dicembre 2018 e il 17 luglio 2023 si applica un regime transitorio. Queste persone continueranno infatti ad essere imposte esclusivamente in Svizzera, la quale verserà ai comuni italiani di confine, fino all’anno fiscale 2033, una compensazione finanziaria del 40 per cento dell’imposta alla fonte prelevata in Svizzera".