Svizzera
Frontalieri: "La Svizzera è più generosa degli Stati UE”
Frontalieri: "La Svizzera è più generosa degli Stati UE”
Frontalieri: "La Svizzera è più generosa degli Stati UE”
Redazione
5 anni fa
Louis-François Reitz, del comune francese di Metz :“L'UE non è riuscita a creare solidarietà nelle regioni transfrontaliere"

La tassazione sui redditi dei frontalieri non è fonte di disaccordo solo in Svizzera. Nella regione francese del Grand Est, sono molti i sindaci e i politici che accusano il Lussemburgo di egoismo, chiedendo che venga applicato un modello di ristorni simile a quelli vigenti per i frontalieri che lavorano in Svizzera. Come riporta Swissinfo, benché il Lussemburgo sia uno dei membri fondatori dell’Unione europea, è molto meno solidale con i paesi confinanti rispetto a quanto lo sia la Svizzera. Il Granducato, infatti, riversa solo poco, e in certi casi nulla, ai comuni francesi e tedeschi confinanti. Berna, invece, negli anni ha siglato diversi accordi per ristornare ai paesi confinanti una parte dell’imposta prelevata sui lavoratori frontalieri. L’accordo vigente tra Svizzera e Italia, ad esempio, prevede il prelevamento della totalità delle imposte dei lavoratori frontalieri e successivamente il ristorno del 38,8% ai loro comuni di residenza in Italia.

Il Lussemburgo invece si attiene a una norma dell’OCSE che prevede che un reddito venga tassato nel paese in cui si lavora, una regola che, venendo applicata anche per i lavoratori frontalieri, non è mai piaciuta ai comuni francesi e tedeschi nei quali essi risiedono. La situazione è divenuta ancora più insostenibile recentemente, in quanto la Lorena desta in serie difficoltà economiche. Fra i comuni in maggiore difficoltà della regione, quelli confinanti con il Lussemburgo risultano i più svantaggiati.

Come testimonia Louis-François Reitz, delegato alla cooperazione istituzionale della città di Metz (Lorena) e specialista in materia di pianificazione territoriale transfrontaliera, i comuni della Lorena con alto tasso di frontalieri sarebbero sarebbero sull’orlo del collasso. “In alcuni comuni - afferma Reitz - la percentuale di frontalieri raggiunge il 70% degli abitanti. I sindaci non sono in grado di soddisfare il crescente fabbisogno di infrastrutture, asili nido, scuole, trasporti, eccetera. Indotti dall'arrivo massiccio di lavoratori frontalieri attirati dall'Eldorado lussemburghese. Inoltre, a causa dell'aumento dei prezzi, i lavoratori francesi non possono più permettersi un alloggio in questi comuni e devono andare a vivere altrove, lasciando il posto ai frontalieri.” L'Unione europea - sottolinea Reitz - non è riuscita a creare una solidarietà nelle regioni transfrontaliere. È un clamoroso fallimento. La Svizzera è più solidale del Lussemburgo, uno degli Stati fondatori dell'UE".

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