Svizzera
Firmato memorandum d'intesa sul secondo contributo all’UE
Redazione
3 anni fa
La segretaria di Stato Livia Leu a Bruxelles in occasione della terza tornata di colloqui con l’UE. L’obiettivo è terminare i negoziati entro fine anno

Oggi a Bruxelles la Svizzera e l’Unione europea hanno firmato il memorandum d’intesa concernente il secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell’UE. A firmare per la Svizzera è stata la segretaria di Stato Livia Leu, che si è trattenuta a Bruxelles per la terza tornata di colloqui esplorativi sull’approccio “a pacchetto” del Consiglio federale. “Con la firma del memorandum è stato raggiunto un ulteriore traguardo importante in vista di una rapida attuazione del contributo”, sottolinea il Dipartimento degli esteri in una nota odierna.

I precedenti passi
Il memorandum d’intesa, firmato da Leu e la segretaria generale della Commissione europea Ilze Juhansone, concerne il secondo contributo svizzero, che era stato sbloccato dal Parlamento elvetico lo scorso 30 settembre. Un segnale positivo all’UE per proseguire e sviluppare la via bilaterale. Il documento, non giuridicamente vincolante, era già stato approvato dal Consiglio federale nel novembre 2021 e dall’UE nell’aprile 2022.

Termine dei negoziati entro fine anno
Il memorandum firmato oggi disciplina i punti chiave di questo secondo contributo, tra cui l’importo, la ripartizione tra i Paesi partner, le priorità tematiche, i principi di cooperazione e l’attuazione. Costituisce dunque il quadro di riferimento per i colloqui in corso, che dovrebbero concludersi “possibilmente entro la fine di quest’anno”, scrive il DFAE.

A cosa serve il secondo contributo svizzero
Il secondo contributo svizzero ammonta a 1302 milioni di franchi ripartiti su 10 anno e confluirà in progetti e programmi selezionati nei Paesi partner. In particolare contribuirà “a ridurre le disparità economiche e sociali e a migliorare la gestione dei flussi migratori in alcuni Stati membri dell’UE”, si legge nella nota del DFAE. Il secondo contributo è costituito da due crediti quadro: uno di coesione, di 1047 milioni di franchi, che mira a sostenere la riduzione delle disparità economiche e sociali nei 13 Paesi che hanno aderito nel 2004 all’UE; uno di migrazione, di 190 milioni, destinato a misure nel settore della migrazione anche in Paesi dell’UE che non fanno parte dell’UE-13. A questi si aggiungono le spese dell’Amministrazione federale, pari a 65 milioni di franchi.

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