Turismo
Fioccano gli aumenti per la settimana bianca, Airolo tra le mete più convenienti
©Fiorenzo Maffi
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Redazione
un anno fa
La località alto leventinese è tra le mete più economiche in tutti i segmenti di clientela, mentre a Saas-Fe una famiglia di quattro persone spenderebbe fino a 8'470 franchi. È quanto emerge da un'analisi che ha preso in considerazione le offerte di 14 regioni sciistiche per il periodo che va dal 10–17 febbraio 2024.

"Striscio lo skipass, settimana bianca", cantava Il Pagante, ma stando a un'analisi sui prezzi delle settimane bianche in Svizzera, oltre al ticket, da strisciare c'è anche la carta di credito. Nella stagione 2024, infatti, 8 giorni e 7 notti passate sulle piste costeranno, in media, quasi il 25% in più rispetto al 2022. A pesare particolarmente, scrivono Banca Cler e Bak Economics, sono le tariffe più alte per gli alloggi nonché le grandi differenze di prezzo tra le varie destinazioni; per il primo aspetto, incide soprattutto l’aumento dei prezzi dovuto alla scarsa offerta al momento della rilevazione. A pagare le conseguenze di questa impennata sono in primo luogo le famiglie. Ciononostante, gli operatori turistici si aspettano per quest’inverno un aumento dei pernottamenti nel nostro paese, con ospiti sia svizzeri che provenienti dai mercati lontani. Per l'analisi sono state prese in considerazione 14 regioni sciistiche (St. Moritz, Davos-Klosters, Flims-Laax-Falera, Arosa-Lenzerheide, Andermatt-Sedrun, Engelberg-Titlis, Gstaad, Adelboden-Lenk nell’Oberland, Zermatt, Aletsch-Arena, Verbier e Saas-Fee e Airolo) per il periodo che va dal 10 al 17 febbraio 2024.

Il quadro generale

Le famiglie sono quelle più penalizzate, con un rincaro del 33%, per gli studenti sarà del 22%, mentre le coppie di coniugi saranno confrontate con un incremento del 15%. Ad aumentare maggiormente, fino al 41%, sono stati i prezzi degli alloggi. Questo, viene spiegato nel comunicato, è dovuto alla scarsità di offerta al momento dell’analisi. Per limitare i costi, il consiglio è quello di prenotare la settimana bianca con largo anticipo. Tra le varie stazioni sciistiche, le differenze di prezzo per gli alloggi sono enormi; un appartamento per le vacanze in una delle località più care può costare fino a quattro volte di più.  Per il 2024, in vetta alla classifica delle mete più costose si trovano Verbier, Saas-Fee e Zermatt, dove una settimana bianca costa circa il 67% in più rispetto alle regioni più convenienti, ossia Airolo, Adelboden-Lenk e Aletsch-Arena. I prezzi degli skipass sono saliti del 9%. Il prossimo anno, tutti i segmenti di clientela pagheranno tariffe maggiorate rispetto al 2022, a Zermatt addirittura del 27% e a Flims-Laax-Falera del 25%, mentre se si confrontano le variazioni di prezzo delle singole regioni sciistiche per tutti i segmenti di clientela e tutte le categorie di costo, emerge un aumento medio del 24% dal 2022 al 2024.  La variazione è riscontrabile in tutte le categorie: alloggio, skipass, noleggio sci e scuola di sci. A far lievitare i costi quest’inverno è principalmente la voce "alloggio" (+41%).

Airolo tra le mete più convenienti

In tutti i segmenti di clientela (famiglia di quattro persone, coppia di coniugi e studenti) le località sciistiche più convenienti per il 2024 risultano essere Airolo, Aletsch-Arena e Adelboden-Lenk. Nella località altoleventinese la spesa sostenuta da una famiglia è in assoluto la più bassa (3'543 CHF); seguono Adelboden-Lenk (4'404 CHF) ed Engelberg-Titlis (4'926 CHF). Per una coppia di coniugi i prezzi migliori sono offerti nell’ordine da Airolo (2'547 CHF), Aletsch-Arena (3'398 CHF) e Adelboden-Lenk (4'046 CHF). Anche per gli studenti Airolo è la scelta più economica (888 CHF), seguita da Engelberg-Titlis (1'288 CHF) e Adelboden-Lenk (1'325 CHF).

In Vallese fino a 8'470 franchi per una settimana

In testa alla classifica delle stazioni sciistiche più care della Svizzera ci sono Verbier, Saas-Fee e Zermatt. Il primato assoluto, con un costo di 8'470 franchi per la settimana bianca di una famiglia, va a Saas-Fee; a Verbier e Zermatt, invece, la spesa ammonta a circa 7'000 franchi (Verbier 6'967 CHF, Zermatt 6'764 CHF). Per le coppie di coniugi è Verbier la località più cara (6'429 CHF), seguita da Zermatt (5'684 CHF) e Gstaad (5'225 CHF). Per gli studenti, invece, la settimana bianca costa di più a Zermatt (1'898 CHF); al secondo posto troviamo Saas-Fee (1'798 CHF) e al terzo la regione Jungfrau (1'718 CHF). 

Alloggi, prezzi aumentati del 41%

I prezzi offerti per gli alloggi sono aumentati in media del 41% in tutte le regioni rispetto all’inverno 2022, il primo dopo la pandemia da coronavirus. Il confronto, tuttavia, va preso con le pinze: nella rilevazione confluiscono infatti solo gli hotel e gli appartamenti di vacanza disponibili al momento della prenotazione (inizio novembre). Talvolta l’impennata dei prezzi si spiega anche con il fatto che in quella data gli alloggi più economici erano già al completo. Se, ad esempio, consideriamo solo gli hotel che erano stati inclusi nell’analisi già lo scorso anno, notiamo che l’aumento è significativamente inferiore, pari al 18%. Tra le varie destinazioni- viene specificato- le differenze di prezzo per gli alloggi sono notevoli e la forbice si è ulteriormente allargata rispetto al 2022. A seconda della località scelta per trascorrere la settimana bianca nel 2024, si può arrivare a pagare oltre quattro volte tanto. 

Regione che vai, risparmio che trovi

Attraverso la scelta della regione sciistica, una famiglia di quattro persone può risparmiare molto: mentre le offerte ad Airolo si aggirano attorno a 1'400 franchi, a Saas-Fee e Verbier sono dell’ordine, rispettivamente, di 5'813 e 4'183 franchi. Anche per le coppie di coniugi la differenza di prezzo relativa all’alloggio è quella che incide maggiormente: nel loro caso, il divario tra le offerte più economiche ad Airolo (1'519 CHF) e quelle più care a Verbier (4'895 CHF) ammonta a oltre 3'300 franchi.  Nella settimana oggetto dell’analisi, gli studenti pagano 399 franchi in Leventina, contro i 1'081  necessari per un soggiorno a Zermatt. Un confronto con l’inverno 2022 evidenzia disparità significative tra i vari segmenti di clientela. In determinate località sciistiche, ad esempio, i prezzi proposti per gli alloggi hanno registrato un aumento inferiore al 10% per una determinata categoria di clienti, mentre per un’altra sono almeno raddoppiati. Particolarmente impressionante, ad esempio, è la differenza ad Aletsch-Arena: l’aumento di prezzo per una coppia di coniugi è del 7%, mentre una famiglia di quattro persone si trova a pagare, per un alloggio nella stessa località, due volte tanto rispetto al 2022. In generale, i prezzi del pernottamento per le famiglie sono quelli che hanno registrato l’incremento maggiore, con un +70%. Una coppia di coniugi, invece, pagherà il 20% in più rispetto al 2022.

Skipass generalmente più cari, tranne che a Verbier

Le località sciistiche svizzere puntano sempre di più su prezzi dinamici per gli skipass. Proprio il periodo scelto per l’analisi (10–17 febbraio 2024) è estremamente ambito. I prezzi degli skipass sono aumentati del 9% rispetto al 2022. Le coppie di coniugi risultano essere le più penalizzate: per questo segmento, infatti, i prezzi sono saliti dell’10%. I maggiori rincari si sono registrati a Zermatt e Flims-Laax-Falera: qui, tutti i segmenti di clientela pagheranno nel 2024 rispettivamente il 27% e il 25% in più rispetto al 2022. Per gli studenti, le maggiori differenze si riscontrano a Zermatt e Verbier. Nel 2022, a Zermatt, pagavano 454 CHF per uno skipass di 8 giorni, mentre nel 2024 dovranno sborsare 576 CHF (+27%). A Verbier, invece, il prezzo è sceso da 481 CHF nel 2022 a 383 CHF nel 2024, registrando un calo del 20%.

Scuole di sci leggermente più care

I prezzi per le scuole di sci hanno registrato un aumento medio del 3,4% rispetto al primo inverno post-pandemia. A St. Moritz, invece, dove nel 2022 una famiglia doveva spendere 828 CHF per due bambini, ora bastano solo 700 CHF, il che corrisponde a una riduzione del 15%. Ad Andermatt-Sedrun, per contro, il prezzo è salito del 25% passando da 396 a 495 CHF. Quest’inverno, le scuole di sci più convenienti sono quelle di Airolo e Saas-Fee, con tariffe pari rispettivamente a 400 e 420 CHF per una settimana bianca. La località più cara in cui imparare a sciare rimane Zermatt, dove la scuola di sci costa 1110 CHF, con un ulteriore aumento dell’8% rispetto al 2022 (1030 CHF).

Le prospettive per gli operatori turistici

I prezzi più elevati applicati attualmente dagli operatori turistici elvetici, scrivono Banca Cler e Bak Economics, non riflettono solo un aumento dei costi, ma sono anche indice di una domanda forte in questo settore. Con una previsione di oltre 40 milioni di pernottamenti nell’anno turistico 2023, la Svizzera si accinge a battere un nuovo record. Nel prossimo inverno, secondo BAK Economics si avranno 66 000 pernottamenti in più, il che porterebbe il totale a 17,5 milioni, un dato che supera del 4,4% il valore pre-pandemia e del 18,5% quello dell’inverno 2022.

Settimana bianca, una vacanza da fare "entro i confini nazionali"

Con tutta evidenza, si legge nell'analisi, gli ultimi anni hanno portato gli svizzeri a rivalutare in modo duraturo le vacanze in patria. Nella prossima stagione invernale il numero di pernottamenti (9,1 mio.) dei turisti confederati sarà significativamente superiore a quello dell’analogo periodo del 2022. Per quanto riguarda invece gli ospiti europei, BAK Economics prevede nel prossimo inverno un ulteriore aumento del 2,2%. L’andamento della domanda in Europa, tuttavia, non è omogeneo: mentre presumibilmente il numero di arrivi dalla Francia diminuirà, si prevedono afflussi in ripresa dalla Germania dopo un inverno precedente fiacco. Particolarmente degno di nota, al momento, è il forte aumento dei visitatori britannici, che si ritiene continuerà nell’inverno 2024 con una crescita del 2%. I mercati lontani continueranno a registrare tassi di crescita elevati; l’area asiatica, in particolare, offre ancora un notevole potenziale di recupero. Notevole anche il fatto che il numero di presenze dagli Stati Uniti sia aumentato del 17% circa rispetto al periodo pre-pandemia.  

Più turisti dai mercati lontani, meno dall’Europa

Le destinazioni che accolgono una percentuale considerevole di ospiti rossocrociati, americani o europei si sono riprese più agevolmente dalla pandemia rispetto a quelle con una più spiccata presenza di visitatori dall’Estremo Oriente. Mete come Davos-Klosters, Adelboden-Lenk e Aletsch-Arena conquistano il favore dei turisti di casa grazie ai loro prezzi attraenti, e negli ultimi due anni hanno saputo approfittare del forte orientamento al mercato domestico. Proprio per questo, però, il potenziale per un’ulteriore crescita è basso. Sul fronte opposto, Zermatt e Verbier dovrebbero poter beneficiare del potenziale di recupero ancora presente nei mercati lontani. Queste destinazioni attraggono un maggior numero di ospiti facoltosi provenienti da lontano e possono quindi applicare anche prezzi più elevati. La tendenza che si delinea nel lungo termine vede la domanda interna conservare stabilmente una quota elevata. Per quanto riguarda invece gli ospiti stranieri, assisteremo presumibilmente a un riassetto dei mercati di provenienza: la quota di visitatori europei tenderà a diminuire, mentre acquisteranno importanza i mercati lontani, trainati dalla forte crescita degli Stati Uniti e dal graduale ritorno degli ospiti asiatici. Nel complesso, la domanda si riorienterà quindi verso i mercati contraddistinti da maggiori disponibilità finanziarie.