Svizzera
Fine dei test gratis posticipata al 10 ottobre
Immagine CdT/Zocchetti
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Keystone-ats
3 anni fa
I tamponi resteranno invece gratuiti fino a fine novembre per coloro che hanno ricevuto una dose di vaccino, questa la proposta messa in consultazione dal Governo. I vaccinati all’estero potranno avere accesso facilitato al certificato Covid svizzero

I test Covid rimarranno gratuiti fino al 10 ottobre. I tamponi restano però a carico della Confederazione, almeno fino a fine novembre, per coloro che hanno ricevuto una dose di vaccino. Sono così confermate le indiscrezioni delle ultime ore, anche se la proposta passa ora in fase di consultazione con Cantoni e parti sociali. Una decisione definitiva giungerà dunque la prossima settimana. L’obiettivo della proposta è venire incontro a coloro che hanno iniziato a vaccinarsi e, disponendo solo di una prima dose, non hanno ancora accesso al certificato Covid.

Test sempre gratuiti per sintomatici e per visite nelle strutture sanitarie
In conferenza stampa, Berset ha specificato che i test resteranno gratuiti per coloro che hanno dei sintomi, che non si possono vaccinare e che vogliono rendere visita a un caro all’ospedale o in casa anziani.

47 milioni alla settimana per i test
Il Consiglio federale giustifica l’abbandono dei test gratuiti per i non vaccinati con motivazioni finanziarie: le casse della Confederazione avrebbero dovuto sborsare 47 milioni di franchi alla settimana, stimando un numero di tamponi svolti di circa 1 milione alla settimana. La scorsa settimana i test realizzati sono stati 600mila, ma si prevede un aumento nei mesi freddi. Il Consiglio federale ribadisce tuttavia che non tocca alla collettività assumersi i costi per i test di quelle persone che non si sono fatte ancora immunizzare.

Berset ha dichiarato: “Il Consiglio federale non considerava giustificabile la presa a carico prolungata da parte della collettività del costo dei tamponi”.

L’aumento, dal 13 settembre, del fabbisogno di test per i certificati Covid e la proroga di dieci giorni dell’assunzione dei costi genereranno spese supplementari stimate a 160 milioni di franchi. A questi se ne dovrebbero aggiungere altri 120 con il prolungamento fino alla fine di novembre del finanziamento dei test delle persone che hanno ricevuto soltanto la prima dose di vaccino.

In arrivo J&J
Il responsabile della sanità ha poi fatto sapere che molto presto si giungerà a un accordo con Johnson&Johnson per procurarsi il loro prodotto. Il vaccino J&J potrà essere somministrato a coloro che non possono ricevere un preparato a mRNA.

Ottenimento certificato semplificato per i turisti
L’esecutivo prevede inoltre per i turisti di facilitare l’ottenimento di un certificato Covid allestendo un organo nazionale di notifica, che dovrebbe essere operativo dall’11 di ottobre. Tutte le persone che sono state vaccinate con un preparato approvato dall’Agenzia Europea per i medicinali (EMA) e hanno bisogno di un certificato per arrivare in Svizzera possono richiedere un certificato Covid svizzero. Ciò dovrebbe agevolare anche la partecipazione dei turisti alla vita sociale nel nostro Paese.

Ventimila vaccinazioni al giorno in più rispetto a inizio giugno
Il Governo, prosegue la nota, è consapevole del fatto che per molte persone sia difficile scegliere se farsi vaccinare o meno. Dal 13 settembre, in reazione alla situazione tesa negli ospedali, è in vigore un obbligo più esteso del certificato Covid. Tale decisione, come anche l’aggravarsi della situazione epidemiologica e l’aumento dei ricoveri, ha probabilmente convinto più persone a farsi vaccinare dopo le vacanze estive. All’inizio di agosto venivano eseguite 8 mila vaccinazioni al giorno in media, cifra salita a 20’000 a metà settembre e a 30mila ora.

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