Tribunale federale
FIFA, la condanna a Jérôme Valcke è definitiva
© Wikipedia - Tanya Rego / Agência Brasil
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Keystone-ats
2 ore fa
Il Tribunale federale (TF) conferma in particolare la condanna dell'ex segretario generale dell'organizzazione Jérôme Valcke a undici mesi di carcere sospesi per falsità in documenti e ripetuta corruzione passiva, nonché la sua assoluzione per amministrazione infedele aggravata.

Le sentenze emesse nel caso dei diritti televisivi della Federazione internazionale di calcio (FIFA) sono definitive: il Tribunale federale (TF) conferma in particolare la condanna dell'ex segretario generale dell'organizzazione Jérôme Valcke a undici mesi di carcere sospesi per falsità in documenti e ripetuta corruzione passiva, nonché la sua assoluzione per amministrazione infedele aggravata. In una sentenza fiume di 152 pagine pubblicata oggi, il TF respinge i ricorsi presentati da Valcke e da un uomo d'affari greco contro la loro condanna da parte della Corte d'appello del Tribunale penale federale (TPF), che nel giugno 2022 aveva inflitto una pena detentiva di undici mesi e una pena pecuniaria, entrambe sospese, all'ex segretario generale. Il secondo imputato era stato condannato per corruzione attiva a una pena detentiva di dieci mesi sospesa. Infine, Nasser Al-Khelaifi, presidente della società qatariota beIN Media Group, e della squadra di calcio del Paris Saint-Germain era stato assolto dall'accusa di istigazione all'amministrazione infedele. Anche questa assoluzione è stata confermata.

Accolti parzialmente alcuni ricorsi

Il Tribunale federale ha invece accolto parzialmente il ricorso presentato dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC) in merito alla questione di un eventuale ordine di confisca o di un eventuale risarcimento equivalente in relazione ai versamenti corruttivi di 1,25 milioni di euro (1,17 milioni di franchi) effettuati dall'uomo d'affari a Valcke. La Corte d'appello del Tribunale penale federale avrebbe dovuto esaminare d'ufficio tale questione. Dovrà quindi pronunciarsi in merito. Reagendo a questa sentenza della prima Corte di diritto penale, la difesa di Valcke sottolinea che, per la terza volta, il MPC non è riuscito a condannare il suo cliente per l'accusa di amministrazione infedele aggravata. La procura aveva chiesto una condanna a 35 mesi. Il TF conferma così ancora una volta che Valcke non ha danneggiato il patrimonio della FIFA, aggiungono i suoi legali Patrick Hunziker e Elisa Bianchetti. "Il suo comportamento non ha avuto alcuna influenza negativa sul prezzo, molto vantaggioso per la federazione, dei contratti" per l'assegnazione dei diritti di trasmissione.

La sentenza

Questa sentenza "mette anche un notevole freno alle interpretazioni troppo estensive del Codice penale: un dipendente non è colpevole di amministrazione infedele solo perché accetta un vantaggio senza segnalarlo al suo datore di lavoro", hanno concluso gli avvocati. In questo caso, l'ex segretario generale era accusato di aver ricevuto vantaggi economici per favorire l'assegnazione dei diritti di trasmissione di diversi Mondiali di calcio tra il 2018 e il 2030 in specifiche aree geografiche. Secondo l'accusa, Valcke avrebbe in particolare avuto a disposizione da Nasser Al-Khelaifi una lussuosa villa in Sardegna in cambio dell'assegnazione alla società qatariota dei diritti per i Mondiali del 2026 e del 2030 nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa. La transazione con l'uomo d'affari greco prevedeva una somma di 1,25 milioni di euro per le edizioni dal 2018 al 2030 in Italia e del 2026 e del 2030 in Grecia. Per nascondere la natura corruttiva di questi pagamenti, essi sono stati registrati come prestiti a lungo termine nel bilancio di una società di proprietà di Jérôme Valcke. Negli ultimi anni il MPC ha condotto diversi altri procedimenti relativi alla FIFA, in particolare contro l'ex presidente Sepp Blatter e il suo omologo dell'Unione delle federazioni calcistiche europee (UEFA) Michel Platini, entrambi assolti. Anche i dirigenti della Federazione di calcio tedesca (DFB) sono stati accusati di malversazioni in relazione ai Mondiali di calcio del 2006 in Germania. Questi procedimenti sono stati archiviati a causa della prescrizione.