Svizzera
Ffs in difficoltà finanziarie, interviene la Confederazione
© CdT/ Chiara Zocchetti
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Keystone-ats
4 anni fa
Il Consiglio federale ha adottato una serie di misure per stabilizzare le imprese sul piano finanziario

La pandemia ha causato un forte aumento dell’indebitamento e un netto peggioramento delle prospettive sul fronte dei ricavi per le FFS. Per arginare il problema il Consiglio federale ha adottato oggi una serie di misure per stabilizzare le Ferrovie federali da un punto di vista finanziario.

Lo scopo delle misure è garantire un finanziamento a lungo termine sostenuto congiuntamente dalla Confederazione e dalle FFS. Tra i provvedimenti previsti figura, a complemento delle misure di risparmio già pianificate, una ulteriore riduzione dei costi e/o ottimizzazioni dei ricavi pari a 80 milioni di franchi all’anno dal 2024.

Berna vuole poi ridurre i prezzi delle tracce d’orario nel traffico a lunga distanza, ossia delle tariffe per l’utilizzo della rete dei singoli treni. Con la riduzione del contributo di copertura dei costi, tra il 2022 e il 2029 il traffico a lunga distanza dovrebbe essere sgravato complessivamente di 1,5-1,7 milioni di franchi. L’obiettivo è fare in modo che a medio termine le FFS possano nuovamente conseguire un utile adeguato. Per compensare l’onere supplementare del Fondo per l’infrastruttura ferroviaria (FIF), la Confederazione elaborerà una proposta di soluzione entro metà 2022. Oltre a un aumento dei contributi federali al FIF, verrà valutata anche una proroga del termine per il rimborso del debito.

Infine, i ritardi nell’attuazione della Fase di ampliamento 2035 dell’infrastruttura ferroviaria dovrebbero permettere di sgravare il fabbisogno di investimenti delle FFS. Tutte queste misure dovrebbero consentire alle Ferrovie federali di invertire la tendenza attuale e riportare l’indebitamento netto al suo valore target entro il 2030.

Inoltre, la Confederazione continuerà a coprire il fabbisogno di finanziamento delle FFS fino alla fine del 2022 tramite mutui di tesoreria. Il limite per mutui a lungo termine viene aumentato da 3 a 3,5 miliardi, mentre quello per mutui di tesoreria a breve termine è ridotto da 950 a 450 milioni.

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