
L'arrivo in Svizzera di nuovi farmaci per combattere l'obesità è inevitabilmente accompagnato dal timore di un'esplosione dei costi sanitari. La questione del rimborso - e, di riflesso, del prezzo - di siffatti medicamenti è attualmente oggetto di discussione. A titolo indicativo, il prezzo ufficiale di un trattamento di quattro settimane con Wegovy, prodotto dal laboratorio danese Novo Nordisk, negli Stati Uniti è di 1'350 dollari (1'170 franchi), mentre il costo del trattamento con Mounjaro di Eli Lilly è di 1'070 dollari (926 franchi). "Questi farmaci stanno già facendo lievitare i costi dell'assicurazione di base e sicuramente continueranno a farlo in futuro", avverte in un'intervista all'AWP Manuel Elmiger, economista per la cassa malati Helsana. Il rapporto annuale sui prezzi dei farmaci stilato da quest'ultima rileva che i rimborsi per la semaglutide, farmaco indicato per il diabete e l'obesità, hanno raggiunto gli 81 milioni di franchi nel 2022, rispetto ai 52 dell'anno precedente. Nello stesso periodo, la liraglutide, più mirata ai pazienti in sovrappeso, ha generato una fattura che è aumentata di un terzo, arrivando a quasi 40 milioni.
Un problema in crescita
L'impatto sul sistema sanitario sarà probabilmente ancora più grave se si considera che quello del peso corporeo eccessivo è un problema di salute pubblica in crescita. Un recente studio dell'Ufficio federale di statistica (UST) ha stimato che il 12% della popolazione svizzera è considerato obeso, rispetto all'11% del 2017 e ad appena il 5% del 1992. Agire per limitare l'aumento di peso dovrebbe anche permettere di evitare i costosi trattamenti per combattere l'obesità. "I laboratori stanno attualmente conducendo studi clinici per dimostrare i benefici dei loro GLP-1 (ormone prodotto dall'intestino che stimola la secrezione di insulina e inibisce la secrezione di glucagone da parte del pancreas, ndr) al di là della semplice perdita di peso e della cosmesi, in modo da convincere i sistemi sanitari a rimborsarli", osservano gli analisti della banca privata ginevrina Lombard Odier.
I risultati ottenuti dalla ricerca
Novo Nordisk ha appena ottenuto risultati convincenti nel campo dei problemi legati al sistema cardiovascolare e lo spettro delle indicazioni mirate comprende ora l'insufficienza renale, l'osteoartrite, l'apnea del sonno e persino il morbo di Alzheimer, secondo gli esperti dell'istituto bancario della città sul Lemano. Una perdita di peso significativa e duratura indotta dalla somministrazione di questi agonisti del GLP-1 potrebbe, se necessario, generare risparmi sul trattamento delle malattie associate all'obesità. "Tuttavia, non è stato ancora possibile studiare la loro somministrazione a lungo termine e i dati attuali suggeriscono che molti pazienti riprenderanno peso (...) nonostante la prosecuzione del trattamento", mette in guardia Elmiger.