
Non tutti a Berna hanno apprezzato le critiche rivolte domenica scorsa dal CEO di UBS Sergio Ermotti al Consiglio federale, accusato di continuare a lavorare con una linea di centro-sinistra, nonostante alle ultime elezioni i cittadini abbiano spostato gli equilibri più a destra.
Il ticinese aveva in particolare biasimato l'operato dell'ex ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf ("ha avuto un comportamento dannoso nei confronti della banche"), accusata di aver creato una situazione alla quale il suo successore Ueli Maurer non può ormai più rimediare (vedi articolo suggerito).
Un intervento, quello di Ermotti, che ha suscitato parecchie reazioni negative, come scrive la Tribune de Genève.
"È possibile che abbia ragione" commenta il vicepresidente del PLR svizzero, il ginevrino Christian Lüscher. "Ma arrivando dal capo di una banca che è stata salvata dal Consiglio federale, le critiche di Sergio Ermotti sono particolarmente inopportune. Ci saremmo attesi piuttosto un minimo di riconoscenza da parte di UBS."
Lüscher afferma di essere stupito dalla critiche del ticinese contro lo scambio automatico di informazioni, una pratica che il ginevrino considera ormai acquisita."Le banche hanno bisogno di collaborare con l'estero, per cercare di riguadagnare una certa credibilità internazionale" dichiara il vicepresidente PLR. "Per me, si tratta di un ultimo sussulto del capo di una banca chiamata in causa all'estero. Vuole mostrare ai suoi clienti che li difende. Ma se non è d'accordo con la pratica, non ha che da adire le vie legali!"
Ermotti trova tuttavia un certo sostegno tra i ranghi dell'UDC. "Nel campo bancario, Ueli Maurer non è naif come lo è stata Eveline Widmer-Schlumpf" afferma il consigliere nazionale democentrista Jean-François Rime, sempre sulla Tribune de Genève. "Ma il fatto è che, sì, il Consiglio federale continua a seguire una linea di centro-sinistra. Abbiamo ceduto alle pressioni americane, Abbiamo ceduto di fronte alla Germania che possedeva dei dati rubati. È ora di rimettere la chiesa al centro del villaggio."
Ma gli esperti del settore affermano che ormai è troppo tardi per cambiare strategia, indipendentemente dall'orientamento politico del Consiglio federale.
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