Aviazione
Droni, dal primo gennaio si cambia musica
©Chiara Zocchetti
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Redazione
3 anni fa
Dall'anno prossimo le norme in vigore nell’Unione europea sull’utilizzo dei droni verranno applicate anche in Svizzera. Le nuove norme imporranno ai piloti la registrazione sul portale dell’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC) e per tutti i droni sopra i 250 grammi anche una formazione, online o nel Canton Berna.

La rivoluzione era nell’aria da tempo, ma mancava una scadenza, adesso fissata all’inizio del prossimo anno. Dal primo gennaio anche ai piloti di droni svizzeri si applicherà infatti la regolamentazione UE. Visto che il Natale è dietro l’angolo ed è probabile che sotto l’albero finirà qualcuno di questi apparecchi, cos’è importante sapere? In che circostanze occorrerà fare un patentino, che è uno dei grandi cambiamenti per professionisti e hobbisti?

Una targa sui droni

Per prima cosa è necessario considerare che tutti gli apparecchi che verranno acquistati dal prossimo anno in poi saranno forniti di un’etichetta d’identificazione. Una targa che oggi i droni non hanno. Prendiamo come esempio tre droni del leader del settore, l’azienda cinese DJI: il Mini, il Mavic e il Phantom. Tre categorie di peso diverse, per tre certificazioni diverse.

Le norme in vigore da gennaio 2023 per i droni provvisti di un’etichetta d’identificazione
Le norme in vigore da gennaio 2023 per i droni provvisti di un’etichetta d’identificazione

“Per gli apparecchi più piccoli cambierà poco”

Per i futuri possessori del più piccolo apparecchio della gamma, il cui peso è inferiore a 250 grammi, dal primo gennaio cambierà poco, come ci ha spiegato Antonello Laveglia, portavoce di UFAC. “Se un drone è sotto i 250 grammi, e nel caso non è munito di foto o videocamera, non è necessario né registrarsi né seguire la formazione, che resta comunque caldamente consigliata”, spiega Laveglia, aggiungendo che questa formazione vengono spiegati i principi del volo e le regole su variati aspetti del volo coi droni. “Se invece questo piccolo drone (inferiore quindi ai 250 grammi) è munito di una telecamera allora è necessario registrarsi sulla piattaforma online. Anche in questo caso la formazione resta comunque facoltativa ma sempre molto consigliata”.

Droni più grossi: cosa fare?

La musica cambia per chi intende acquistare un Mavic, dal peso inferiore ai 900 grammi, o per il più pesante Phantom. Per far volare il primo occorrerà ottenere un certificato di competenza che si può conseguire sostenendo un esame gratuito online. Per il secondo velivolo servirà invece una licenza di pilota remoto, ottenibile dopo un esame teorico da affrontare a Ittigen (Canton Berna), seguito da un addestramento pratico da svolgere in modo autonomo.

Etichetta di certificazione

Il secondo cambiamento riguarda l’etichetta d’identificazione, che attesta la classe dell’apparecchio. I produttori si stanno adeguando. Quanto agli apparecchi più vecchi, in pratica tutti quelli attualmente in circolazione, cosa bisognerà fare? “Per poter ricevere questa etichetta non è direttamente nel potere del pilota perché è il produttore dell’apparecchio che deve verificare se gli standard per quella classe sono stati rispettati”, dice sempre Laveglia. Nel caso questi siano effettivamente rispettati, “è possibile fare un aggiornamento del programma del drone e fornire all’utente, quindi all’acquirente del drone, le etichette da apporre sull’apparecchio”. Se ci si trova nella situazione in cui non si ha l’etichetta identificativa della classe sul proprio drone e la si vuole ottenere “bisogna prendere contatto con il produttore o con l’importatore del drone”. Per tutti i droni che fino al 31 dicembre 2023 saranno sprovvisti dell’etichette si applicheranno direttive di volo più rigide. Sotto i 250 grammi, lo ripetiamo, rimane l’esenzione da una formazione.

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