
La pianificazione attuale permette davvero di proteggere efficacemente la Svizzera dalle minacce aeree? È questa domanda che, secondo certi, sarebbe il momento di porsi. Sul Blick, leggiamo infatti che - dopo aver constatato una situazione europea in cui la Russia sembra mettere alla prova la NATO, con la presenza di droni in Polonia e aerei da combattimento che violano lo spazio aereo dell'Estonia - possiamo ipotizzare un attacco aereo su Zurigo, Berna o Ginevra, stando ad alcuni esperti come l'ex capo dell'aeronautica Bernhard Müller.
Bisogna temere un attacco russo in Svizzera?
Müller - leggiamo - teme che attaccando la Svizzera Putin potrebbe verificare la reazione della NATO in caso di un attacco contro un Paese neutrale e, secondo l'ex capo dell'aeronautica, questo potrebbe avvenire prima del 2030. Tuttavia - il ministro della difesa Martin Pfister lo ha affermato la settimana scorsa - "allo stato attuale, la nostra difesa aerea non potrebbe respingere un'intrusione di droni". Inoltre, Müller precisa che non saremmo pronti nemmeno contro missili balistici, ipersonici o da crociera.
Le prime offensive russe si fanno già regolarmente sentire in Svizzera
È quello che viene affermato da Paul Winiker, ex consigliere di Stato lucernese e responsabile della commissione strategica dell'associazione Pro Militia. Secondo Winiker la prima fase della guerra ibrida è già cominciata e si tratterebbe di cyberattacchi, mentre la prossima fase sarebbero gli attacchi aerei che il Dipartimento federale della difesa (DDPS), con i sistemi esistenti, non potrebbe attualmente contrastare.
36 caccia F-35 e missili Patriot
Stando a quanto riportato dal Blick, si tratta di quello che la Confederazione ha ordinato per la difesa aerea terrestre a lungo raggio e che potrebbe proteggere circa un terzo del territorio nazionale. Verranno anche acquisiti cinque sistemi di difesa terra-aria IRIS-T SLM. Tuttavia ritardi e costi supplementari sono sempre dietro l'angolo, per non parlare del problema della carenza di munizioni. In caso di emergenza l'esercito rimarrebbe infatti rapidamente senza scorte.