Svizzera
"Divieto di bollire le aragoste vive? Politici svizzeri matti"
"Divieto di bollire le aragoste vive? Politici svizzeri matti"
"Divieto di bollire le aragoste vive? Politici svizzeri matti"
Redazione
6 anni fa
Lo chef stellato Bernard Fournier: "Dispiace ma è l'unico modo per cucinarle. Gli animalisti se ne facciano una ragione"

Sta facendo discutere nel mondo della gastronomia, non solo quella svizzera ma in tutta Europa, la decisione del Consiglio Federale di vietare l'immersione delle aragoste e degli astici vivi in acqua bollente per cucinarle. "E' una grandissima cavolata, per usare un eufemismo. - commenta Bernard Fournier, chef del ristorante Da Candida di Campione d'Italia, il quale vanta una stella Michelin - I politici svizzeri dovrebbero fare un corso di cucina o discutere con gli chef, come fa il Parlamento Europeo, prima di prendere questo tipo di provvedimenti. Con una misura del genere tanto vale smettere di cucinare aragoste: ma così danneggiano l'alta cucina nazionale".

Ma perché non si può immergere in acqua bollente un'aragosta già morta? "Perché sarebbe da matti, uno spreco di cibo. Rimarrebbe poca polpa, peraltro molle e stopposa. Non c'è davvero altra soluzione per cucinarla. E chi pensa di fare il furbo facendo diversamente preparerà un'aragosta che fa schifo".

Evitando però le sofferenze a un animale... "Mi dispiace per le aragoste - prosegue Fournier, che è conosciuto come il re del foie gras - ma è l'unico modo. E poi, se seguiamo lo stesso principio, allora smettiamo di cucinare i maiali, o il tonno, o tanti altri animali che non soffrono meno dei crostacei. E smettiamo di comprare scarpe e pellicce. Gli animalisti fanno disinformazione e stanno rovinando il mondo dell'enogastronomia. Pensate che, a causa delle loro lamentele, stavano per proibire anche il fois gras in Svizzera, che è il secondo paese al mondo che lo consuma maggiormente in rapporto agli abitanti. Fortunatamente almeno questa volta le Camere hanno deciso in maniera diversa".

Ma, quando cucina certi animali, non ha mai disturbi o sensi di colpa? "Quando butto un'astice nell'acqua bollente penso che per fortuna non sono al suo posto. Ma non mi faccio problemi a snervare un fegato per il foie gras, ho più problemi nel pensare che le ostriche si mangiano vive. Ma è questo il lavoro che ho scelto: per preparare certi piatti bisogna seguire certe procedure e non ci sono alternative", conclude lo chef stellato. 

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