
Disoccupazione in lieve calo in Svizzera, perlomeno a livello mensile: in aprile il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2,8%, a fronte del 2,9% di marzo e febbraio, nonché al 3,0% registrato in gennaio. Sull'arco di dodici mesi si osserva però un incremento di 0,5 punti e oltre 20'000 persone interessate in più.
Le cifre nel dettaglio
Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) alla fine del quarto mese dell'anno il numero dei disoccupati iscritti agli uffici regionali di collocamento (URC) è sceso a 130'100 (cifre assolute arrotondate al centinaio), cioè 2500 in meno di marzo (-1,9%), ma 23'100 in più di un anno prima (+21,6%). A titolo di confronto, nel momento più critico della pandemia (gennaio 2021) erano stati registrati 170'000 senza lavoro, con un tasso al 3,7%.
I dati ILO
Va sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza. Gli indicatori si basano inoltre sulle persone effettivamente iscritte agli URC: la definizione di disoccupato è quindi diversa da quella dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi. Stando all'ILO la disoccupazione in Svizzera nel quarto trimestre (ultimo dato disponibile) era sensibilmente superiore, pari al 4,4%.
I dati del Ticino e Grigioni
Tornando alle valutazioni odierne della Seco, in Ticino in aprile il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,7% (-0,2 punti rispetto a marzo +0,2 su base annua), nei Grigioni all'1,4% (+0,2% e +0,2). In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 4500 disoccupati (-400 mensile, +400 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 1500 (+300 e +200). Il Ticino è al decimo posto fra i più toccati dal problema, mentre i Grigioni sono al sesto rango nella graduatoria dei meno colpiti: il tasso più alto è osservato nel Giura (4,8%), quello più basso ad Appenzello Interno (0,8%).
Giovani e anziani
Tornando all'ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che fra i giovani (15-24 anni) la disoccupazione è al 2,5%, fra i 25-49enni al 3,1% e fra gli over 50 anni al 2,6%. I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 16'900, il 2,2% in più di marzo e il 36,2% in più di dodici mesi prima, fra cui 7600 ultracinquantenni.
Nazionalità
Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,9% (nessuna variazione mensile e +0,4 annuo), gli stranieri del 5,3% (-0,1 e +0,9). Per regione di provenienza, i tassi più elevati si osservano per gli ucraini (50,7%: il dato va però considerato con cautela, secondo la Seco, perché per motivi metodologici non rispecchia più la realtà attuale), seguiti dai bulgari (12,1%), dai rumeni (10,4%) e dagli africani (9,9%), che la Seco considera nel loro insieme. L'Ue è al 4,7%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 6,8%, l'Italia al 4,5% e la Germania al 3,2%.
Chi cerca lavoro
Complessivamente le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 209'100, in flessione dell'1,6% rispetto a marzo. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, i lavoratori che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento era pari a 40'900 (-1600 mensile e -600 annuo).
Lavoro ridotto a febbraio
I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di febbraio (ultimo dato disponibile), che risulta relativamente poco diffuso: ha infatti colpito solo 9400 persone. Sempre in febbraio 2600 persone hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione