
No a una legislazione sulla protezione del clima considerata nociva per il paese e impegno in vista dell'avvio della campagna elettorale per elezioni federali di ottobre: sono questi i due argomenti che saranno al centro nelle prossime ore dall'assemblea dei delegati UDC.
La riunione si svolge a Meyrin (GE), in un cantone in cui - analogamente al Ticino - il 2 aprile si tengono le elezioni. Vi partecipano i consiglieri federali Guy Parmelin e Albert Rösti, il presidente del partito Marco Chiesa e personalità di spicco quali la consigliera nazionale grigionese e imprenditrice Magdalena Martullo-Blocher.
Imposizione delle multinazionali, protezione del clima e modifica della norma anti-covid
L'incontro si svolge sotto la sorveglianza della polizia, visto che sui social media l'estrema sinistra ha lanciato un appello a manifestare contro l'UDC. Dopo il violento sgombero di una casa occupata all'inizio di febbraio la tensione tra attivisti e forze dell'ordine è aumentata a Ginevra.
I delegati saranno chiamati a decidere sui temi in votazione il 19 giugno, cioè sull'attuazione del progetto dell'OSCE e del G20 sull'imposizione delle multinazionali, sulla legge federale relativa agli obiettivi in materia di protezione del clima e sulla modifica della normativa anti-Covid. In primo piano vi saranno però anche le elezioni federali: si tratta di fare tutto il possibile per "impedire un nuovo scivolamento a sinistra il 22 ottobre", si legge nell'invito alla manifestazione. Se la sinistra, i Verdi e i Verdi Liberali vinceranno sarà "la fine della nostra libertà, della nostra sicurezza e della nostra prosperità", sostiene l'UDC.
Chiesa sulla legge sul clima: "follia rosso-verde, legge fuorviante e costosa"
La campagna in vista della votazioni del 18 giugno sulla legge sul clima sarà dura, una volta ancora tutti saranno contro l'UDC: lo ha detto il presidente del partito Marco Chiesa, davanti ai delegati riuniti in assemblea. "La crisi energetica è ormai una realtà, oggi e domani. E cosa fanno gli altri partiti? Stanno peggiorando la situazione", ha tuonato il consigliere agli stati ticinese, criticando la normativa in votazione già solo per il titolo ("legge sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l'innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica"), a suo avviso "il massimo della faccia tosta".
Secondo il 48enne la legge porterà a un divieto di fatto della nafta, della benzina, del diesel e del gas. Il trasporto privato e il riscaldamento saranno possibili solo con l'elettricità, il che aumenterà notevolmente la domanda, ha aggiunto. Pertanto la normativa dovrebbe essere chiamata con il suo vero nome: "legge sullo spreco di elettricità". Il presidente democentrista ha citato uno studio del Politecnico federale di Zurigo, secondo il quale le nuove disposizioni comporterebbero costi energetici aggiuntivi di oltre 6600 franchi all'anno per persona. Ha inoltre ventilato oneri di investimento per almeno 387 miliardi di franchi, necessari per i nuovi sistemi di riscaldamento e la ristrutturazione delle abitazioni. "Dobbiamo porre fine a questa follia della sinistra rosso-verde e affossare questa legge fuorviante e costosa", ha concluso su questo tema Chiesa, che con il suo partito ha lanciato il referendum contro la nuova legge, che funge da controprogetto indiretto all'iniziativa sui ghiacciai.
Il sistema d'asilo "un completo fallimento", "arrivi in massa non portano nulla all'economia"
Il successore di Albert Rösti alla testa del partito più importante del paese ha anche parlato d'asilo ("il nostro sistema è un completo fallimento", ha detto) e ha criticato l'immigrazione giudicata eccessiva: oltre a mettere sotto pressione le infrastrutture gli arrivi in massa non portano nulla all'economia, ha sostenuto. Per cambiare la situazione serve una UDC ancora più forte al parlamento federale: Chiesa ha incoraggiato i simpatizzanti a impegnarsi con ragione e passione nella campagna elettorale in vista delle elezioni di ottobre.