
Nel 2025 la popolazione svizzera ha trascorso mediamente 5,7 ore al giorno online. È il risultato di uno studio rappresentativo dell'Università di Zurigo, pubblicato oggi. Tale dato è triplo rispetto al 2011 e di due ore in più rispetto al periodo precedente la pandemia di Covid-19. Per la fascia d'età tra i 20 e i 29 si arriva fino alle 8,4 ore di connessione giornaliera. "Per questa fascia d'età, internet è diventato per la prima volta più importante dei contatti personali, sia per informarsi che per intrattenersi", afferma Michael Latzer, professore di Media Change & Innovation all'Università di Zurigo. Il 95% di questi utilizza piattaforme social come TikTok e Instagram, che si stanno diffondendo però anche tra le generazioni più anziane.
IA
È in costante crescita anche l'utilizzo dell'intelligenza artificiale (IA), in particolare di ChatGPT, utilizzata dal 37% della popolazione nel 2023 e dal 73% nel 2025. La metà degli svizzeri utilizza l'IA generativa mensilmente, una quota che tra i 14 e i 19 anni sale fino all'84%. Gli scopi principali per la quale viene utilizzata sono l'istruzione e il lavoro (da parte del 53% degli utilizzatori) e la consulenza nelle decisioni quotidiane (21%). "L'uso reale dell'IA è in realtà molto più elevato, poiché è sempre più integrata nei servizi quotidiani come motori di ricerca e chatbot", spiega Latzer. Cresce inoltre la digitalizzazione della vita quotidiana: due terzi delle transazioni contabili avvengono senza denaro liquido, il 39% dei prodotti viene acquistato online e un terzo del lavoro che può essere svolto da remoto viene effettuato da casa.
Numerose preoccupazioni
Nonostante l'ampio utilizzo delle più recenti tecnologie, rimangono numerose preoccupazioni. Sei persone su dieci temono un aumento della sorveglianza, e una su tre si preoccupa che l'IA generativa possa sfuggire al controllo o causare disoccupazione di massa. Quasi metà degli utenti internet svizzeri ritiene che l'IA generativa evolverà presto in una Intelligenza Artificiale Generale (AGI), scenario visto con preoccupazione dal 60% degli interrogati. Il divario generazionale viene pure acuito dall'uso dell'IA. Il 91% dei ventenni valuta le proprie competenze digitali come buone o eccellenti, mentre tra gli over 70 si scende al 59%. Per quanto riguarda l'uso dell'IA generativa, la metà dei teenager e un quinto degli over 70 si sentono a proprio agio. D'altro canto l'82% degli under 20 e il 58% degli utilizzatori dell'IA desiderano ridurre il tempo trascorso online. A diminuire nettamente è invece il senso di appartenenza alla società dell'informazione, di cui si sente parte soltanto il 34% degli utenti, con un calo di 25 punti percentuali rispetto al 2015. Il dato è ancora più basso tra gli anziani (19%) e tra chi ha basse competenze digitali (14%), mentre è più alto tra i ventenni e chi ha buone competenze (54%).
