Svizzera
Da venerdì via anche le ultime misure
Keystone-ats
2 anni fa
Decade l’obbligo di portare la mascherina sui mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie. Non sarà inoltre più necessario l’isolamento in caso di positività. Berset: “La fase acuta è terminata, torniamo alla situazione normale”

Da venerdì si torna alla normalità: niente più isolamento per le persone testate positive al coronavirus e stop all’uso obbligatorio di mascherine nei trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale, levando le ultime misure e decretando così la fine della situazione particolare che era in vigore da giugno 2020. “Non possiamo dire che la crisi sia terminata, ma la fase acuta sì”, ha precisato il consigliere federale Alain Berset in conferenza stampa. “Da venerdì torniamo dunque a una situazione normale: continueremo a lottare contro la pandemia, ma nella ripartizione tradizionale delle competenze tra cantoni e Confederazione”.

Responsabilità nelle mani dei cantoni
La responsabilità principale delle misure di protezione della popolazione è ora di nuovo nelle mani dei cantoni, come previsto dalla legge sulle epidemie, indica una nota governativa odierna. “Con il ritorno alla situazione normale, sono i cantoni che hanno la responsabilità di prendere misure per proteggere la popolazione e la sanità pubblica”, ha precisato Berset, aggiungendo che la Confederazione non prevede il ritorno alla situazione particolare. “Non si può mai dire mai, ma non è previsto, a meno che non saremo confrontati a una situazione più grave di quanto abbiamo già vissuto fino adesso”.

I test rimangono gratis
I cantoni, ad esempio, potranno decidere se nelle strutture sanitarie sarà ancora necessario indossare la mascherina, ha spiegato Berset rispondendo alle domande dei giornalisti. Inoltre, coloro che presentano sintomi potranno ancora essere testati, con i costi che saranno ancora coperti dalla Confederazione. Il consigliere federale ha poi chiesto ai datori di lavoro di mostrare “una certa flessibilità” in merito ai certificati di malattia che potrebbero essere presentati da persone che sono testate positive ma che da venerdì non saranno tenute a isolarsi.

Fase di transizione per definire i compiti
La Confederazione ha ora elaborato un documento di base, posto in consultazione fino al prossimo 22 aprile, che definisce gli obiettivi e la distribuzione dei compiti in questa fase di transizione. Il virus SARS-CoV-2 probabilmente non sparirà e bisognerà attendersi nuove ondate stagionali anche in futuro. Tuttavia, sebbene non sia possibile prevedere con certezza come evolverà la pandemia, “è poco probabile che nei prossimi mesi la salute pubblica corra gravi rischi”, sottolinea il Consiglio federale. È il buon momento per porre questo documento in consultazione, ha detto Berset. “Non vogliamo avere sorprese in autunno per capire chi si occuperà di quali compiti”.

Sul chi vive fino alla prossima primavera
La Confederazione e i cantoni prevedono una fase di transizione fino alla primavera del 2023, durante la quale saranno necessarie un’alta vigilanza e una rapida capacità di reagire, spiega l’Esecutivo. Dovranno pertanto essere mantenute le strutture, in particolare per i test, le vaccinazioni, il tracciamento dei contatti, la sorveglianza e l’obbligo di notifica da parte degli ospedali.

Sospesa l’assunzione dei costi dei test ripetuti per colonie
Il Consiglio federale oggi ha deciso anche diversi adeguamenti nell’ordinanza 3 COVID-19. Tra questi, la sospensione dell’assunzione dei costi di test ripetuti per i campi e le colonie di vacanza e l’agevolazione dell’accesso a medicamenti per determinate persone gravemente immunosoppresse.

Disattivata l’applicazione SwissCovid
L’applicazione SwissCovid - invero mai decollata - è stata disattivata temporaneamente. Tuttavia, il suo funzionamento può essere ripreso rapidamente “qualora la situazione epidemiologica lo richiedesse”. I dati degli utenti registrati nei sistemi della Confederazione saranno in ogni caso cancellati.

Le FFS si adeguano
Con la revoca dell’obbligo della mascherina, le aziende dei trasporti pubblici dovranno ora adattare vari mezzi di comunicazione, come gli annunci nei treni, le affissioni sui veicoli o le informazioni agli schermi. Le FFS precisano che per ragioni tecniche e a causa degli intervalli di manutenzione dei veicoli, potranno volerci fino a tre settimane prima che le affissioni sull’obbligo della mascherina vengano rimosse. Pertanto anche nei veicoli ancora contrassegnati si potrà viaggiare senza mascherina. In generale, precisa l’ex regia federale, l’obbligo della mascherina è stato rispettato durante gli ultimi mesi.

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