
In Svizzera, "la criminalità organizzata è attiva in particolare nell'ambito del traffico di stupefacenti, del riciclaggio di denaro, della tratta di esseri umani e del gioco d'azzardo illegale". Per questo il Consiglio federale ha adottato oggi una strategia nazionale che coinvolge anche Cantoni e Comuni volta a contrastare a tutti i livelli il fenomeno. Si terrà conto delle misure preconizzate dalla Conferenza dei direttori cantonali e dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP) nella lotta alle mafie, le cui attività mettono a repentaglio la sicurezza del Paese. Incaricato dal consigliere federale Beat Jans di formulare la strategia, il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha elaborato insieme ad autorità federali, cantonali e comunali la base che dovrebbe consentire di contrastare, in modo efficace e trasversale, la crescente minaccia proveniente da reti criminali.
Tre obiettivi
Tale strategia prevede tre obiettivi. In primis, occorrono misure di sensibilizzazione e formazione affinché le autorità, l'economia e la società siano consapevoli dei rischi derivanti dalla presenza delle mafie in Svizzera e ne identifichino le attività e le pratiche. In secondo luogo, secondo l'esecutivo, la strategia mira a intensificare la collaborazione tra Confederazione, Cantoni e Comuni. Si tratterà in particolare di creare basi legali e misure di prevenzione che permettano di condividere informazioni e cooperare, avvalendosi degli strumenti necessari per confiscare i valori patrimoniali di origine criminale. Da ultimo, la strategia prevede di rafforzare lo scambio nazionale e internazionale d'informazioni, ad esempio potenziando la collaborazione tra team d'indagine comuni in casi internazionali e nazionali complessi. I gruppi criminali sono infatti attivi oltre i confini cantonali e nazionali, viene sottolineato nella nota.
