
Un giurista 53enne svizzero, che in passato ha ricoperto posizioni di rilievo presso l'autorità di vigilanza finanziaria del Vaticano, è stato prosciolto oggi dal tribunale distrettuale di Zurigo dall'accusa di corruzione di pubblici ufficiali stranieri e altri reati. La procura aveva chiesto per l'imputato una pena detentiva di cinque anni. I giudici non hanno invece ritenuto sufficienti la prove portate in aula. Unica cosa sicura: la persona di contatto dell'accusato si è procurata informazioni da un agente dei servizi segreti.
Ottenuto dietro compenso informazioni non pubbliche
Stando al Ministero pubblico zurighese, l'uomo, sia solo sia grazie a un'intermediaria, tra il 2014 e il 2016 avrebbe ottenuto dietro compenso informazioni non pubbliche soggette a segreto d'ufficio che ha poi trasmesso ad aziende private. L'imputato, ingaggiato da società domiciliate nella città sulla Limmat, in più occasioni avrebbe incaricato i funzionari di fornirgli informazioni. Sarebbe stato lui stesso ad aver organizzato i pagamenti ai pubblici ufficiali stranieri e all'intermediaria. Le imprese che lo avevano reclutato volevano essenzialmente ottenere informazioni su concorrenti.
Ricoperto diversi ruoli dirigenziali
Negli anni 2010, l'imputato aveva ricoperto diverse posizioni dirigenziali presso l'autorità di vigilanza finanziaria del Vaticano a Roma. Parallelamente a questa attività era membro del consiglio di amministrazione di diverse società domiciliate a Zurigo nel settore della consulenza e dell'analisi economiche. In diversi paesi, tra cui la Svizzera, contro i funzionari coinvolti e l'intermediaria sono stati avviati procedimenti penali. Alcuni di questi hanno già portato a condanne, mentre altri sono ancora in corso.