Svizzera
Coronavirus, test ancora a carico di Berna
Immagine CdT/Chiara Zocchetti
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Andrea Scolari
3 anni fa
È l’opinione della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale secondo cui l’accesso facile e rapido ai tamponi è un pilastro fondamentale nella lotta al virus

La Confederazione deve continuare ad assumersi i costi dei test del coronavirus. È quanto pensa la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) che ha esaminato un disegno di legge governativo volto a prorogare alcune disposizioni della legge Covid-19. Secondo la commissione, un pilastro fondamentale nella lotta contro l'epidemia da coronavirus è un accesso facile e rapido ai test, precisa un comunicato diramato oggi dai Servizi del parlamento.

Si teme un sistema diverso da cantone a cantone
Vista la minaccia di un aumento della circolazione del virus nei mesi invernali, dal profilo epidemiologico e organizzativo essa non intende trasferire ai Cantoni le responsabilità per il regime di test e per il finanziamento degli stessi (17 voti a 7). In caso di abbandono dell'attuale ripartizione delle competenze, la CSSS-N teme un sistema con 26 diverse normative cantonali.

“Va definita la strategia dei test”
Come il Consiglio federale, una minoranza della commissione chiede che la Confederazione definisca la strategia dei test ancora sino a fine marzo 2023, ma che a partire dal primo gennaio 2023 i Cantoni assumano i costi dei test.

La Commissione segue il governo
Per quanto riguarda i punti rimanenti, la CSSS-N ha seguito le proposte del governo. Sostiene in particolare le basi legali per l'emissione di certificati COVID (con 17 voti a 6 e un'astensione) e l'app SwissCovid (con 18 voti a 6 e un'astensione) nonché la prosecuzione delle misure specifiche per la protezione dei lavoratori vulnerabili (con 15 voti a 9).

Una minoranza propone di prorogare le misure nei settori della cultura, dei casi di rigore per le imprese, dell'indennità di perdita di guadagno, dell'assicurazione contro la disoccupazione e dell'indennità per lavoro ridotto.

Secondo la maggioranza della commissione, le basi legali riguardanti gli strumenti operativi per la gestione dell'epidemia di Covid-19 dovranno essere prorogati sino all'estate 2024 (13 voti a 11 e un'astensione). Varie minoranze credono invece sufficiente una proroga sino alla fine di marzo 2023 o fino all'estate del 2023.

Sotto esame le responsabilità dei cantoni
La CSSS-N ha poi incaricato l'amministrazione di esaminare come i Cantoni possano essere tenuti, in modo più vincolante, ad assicurare le riserve di capacità per coprire i picchi di attività negli ospedali. Occorrerà analizzare in particolare una disposizione secondo la quale i Cantoni inadempienti dovranno finanziare lo sviluppo delle capacità degli altri Cantoni.

In occasione della prossima seduta di agosto la Commissione sentirà in proposito anche la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità e concluderà le sue deliberazioni.

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