
L'ambasciatore svizzero per l'ambiente Felix Wertli ha tracciato un bilancio contrastante del vertice mondiale sul clima tenutosi a Belém, in Brasile. La Svizzera avrebbe voluto misure più ambiziose, ha dichiarato a Keystone-ATS. Ma sono stati ottenuti anche dei successi. "È stata una conferenza dei piccoli passi", ha dichiarato Wertli la scorsa notte.
L'accordo
La conferenza delle Nazioni Unite sul clima in Brasile (COP30) si è conclusa ieri, dopo quasi 20 ore di proroga, senza un impegno vincolante per l'abbandono del petrolio, del carbone e del gas. Al suo posto, il Brasile ha annunciato una tabella di marcia in tal senso su base volontaria. "È comunque una risposta, anche se meno concreta", ha commentato Wertli. Le decisioni della COP30 devono essere prese all'unanimità. I Paesi esportatori di petrolio, come l'Arabia Saudita, si erano opposti in particolare all'ancoraggio della tabella di marcia per l'abbandono del carbone, del petrolio e del gas, e anche la Cina non voleva seguire il movimento.
I risultati raggiunti
Altri progressi sono stati compiuti nel campo dell'adattamento: i Paesi in via di sviluppo si sono impegnati a triplicare almeno il loro sostegno finanziario per adattarsi alle conseguenze del riscaldamento globale entro il 2035. Inoltre, secondo Wertli, il fatto che i rappresentanti di quasi 200 Paesi abbiano partecipato ai negoziati nonostante la difficile situazione geopolitica deve essere considerato un successo.
Firmati accordi con Zambia e Mongolia
Intanto, durante la conferenza, la Svizzera ha firmato accordi sul clima con lo Zambia e la Mongolia, ha annunciato oggi l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM). L'accordo di Parigi sul clima consente a un Paese di ridurre le emissioni attraverso progetti climatici all'estero. I nuovi accordi creano le condizioni quadro per tali progetti. La Svizzera può imputare al proprio obiettivo climatico le emissioni di CO2 risparmiate in questi Paesi. Nel 2020 la Svizzera ha firmato il primo accordo di questo tipo al mondo con il Perù, seguito da accordi simili con Ghana, Senegal, Georgia, Vanuatu, Dominica, Thailandia, Ucraina, Marocco, Malawi, Uruguay, Cile, Kenya, Tunisia e Uganda.
