
L’accoglienza dei profughi ucraini in Svizzera funziona bene, come pure la collaborazione tra centri federali d’asilo, Confederazione, Cantoni e società civile: soluzioni ai problemi procedurali sono state trovate rapidamente. Lo ha constatato la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N), la quale raccomanda tuttavia ai Cantoni di migliorare il coordinamento per quanto concerne l’assunzione dei costi per l’alloggio dei profughi presso i privati.
Soluzioni efficaci
La CIP-N - si legge in una nota odierna dei Servizi del parlamento - è stata informata dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), in merito alla situazione attuale delle persone in fuga dall’Ucraina. Ha poi consultato rappresentanti dei Cantoni e dell’Organizzazione svizzera d’aiuto ai rifugiati, prima di condurre un’intensa discussione sulla questione. L’impressione - precisa la Commissione - è che la collaborazione abbia finora funzionato bene e che per risolvere i problemi riscontrati sul piano procedurale, come i lunghi tempi d’attesa per la registrazione o il finanziamento delle misure di integrazione, sia stato possibile trovare soluzioni efficaci in tempi rapidi.
“Più coordinamento”
Per quanto riguarda l’assunzione dei costi per l’alloggio dei profughi presso i privati è tuttavia necessario maggior coordinamento tra i Cantoni: la CIP-N rileva una componente di politica istituzionale, ovvero l’assunzione di un compito statale da parte di privati. Pur riconoscendo l’importanza di questo contributo per superare l’attuale crisi, la Commissione sottolinea che si tratta comunque di una soluzione temporanea. Particolare attenzione va prestata alla sicurezza, sia dei profughi che della popolazione, sottolinea la Commissione, che intende continuare a monitorare la situazione.
No a iniziative per accoglienza supplementare
Sempre in tema di profughi, la CIP-N ha deciso di non dare seguito a due iniziative analoghe, che chiedevano di assicurare accoglienza supplementare da parte di Comuni e Cantoni in caso di crisi umanitarie. La proposta “Per un rafforzamento federalista della tradizione umanitaria della Svizzera. Rendere possibili Città dell’accoglienza e Comuni solidali”, dei Verdi, è stata affossata con 14 voti contro 8, mentre l’iniziativa “Accoglienza di persone provenienti dalla Grecia e occupazione dei centri per richiedenti l’asilo” non è passata con 13 voti contro 9. La Commissione ritiene che “la concretizzazione e l’attuazione di un meccanismo che coinvolga Comuni e Cantoni si rivelerebbero estremamente complesse e in contrasto con il sistema attuale”. Una minoranza si è invece schierata in favore delle due proposte, ritenendo che quanto richiesto permetterebbe di offrire possibilità di accoglienza supplementari e consentirebbe alla Svizzera di rispondere all’appello dei Comuni e dei Cantoni disposti ad aiutare e a trovare soluzioni.
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