Svizzera
Controlli doganali, padroncini e nuove tecnologie, Marchesi: “Quali strumenti per il Ticino?”
©Chiara Zocchetti
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Redazione
12 ore fa
Secondo il consigliere nazionale Udc, una lettura automatizzata delle targhe dei veicoli commerciali e il loro incrocio con le autorizzazioni e gli annunci obbligatori dei padroncini, "potrebbero permettere controlli più mirati ed efficaci, anche senza un aumento del personale”.

In Ticino il tema dei controlli doganali e della sicurezza transfrontaliera è spesso al centro di un forte malcontento. Tuttavia, secondo il consigliere nazionale Piero Marchesi, è corretto riconoscere il lavoro svolto dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), nonostante le risorse limitate. I risultati conseguiti negli ultimi tempi, in particolare nella regione di Mendrisio, “dimostrano l’efficacia dell’azione dell’UDSC: sequestri significativi di stupefacenti, numerosi interventi su veicoli irregolari, ricerche di persone segnalate e il contrasto ad attività abusive”.

La situazione nel nostro cantone

Accanto a questo impegno, però, il Ticino “continua a vivere una situazione particolarmente delicata, soprattutto sul piano economico". Un problema strutturale "riguarda i padroncini e operatori economici provenienti dall’Italia, che entrano quotidianamente sul nostro territorio per fornire prestazioni in condizioni difficilmente controllabili”. Questa situazione, secondo Marchesi, “penalizza le PMI e gli artigiani ticinesi, tenuti a rispettare regole e oneri stringenti, ma esposti a una concorrenza spesso sleale che, con gli strumenti attuali, risulta complesso contrastare in modo sistematico”. Considerato che i valichi di confine sono dotati di sistemi di videosorveglianza, “appare legittimo interrogarsi sulle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie; nell’era dell’intelligenza artificiale, una lettura automatizzata delle targhe dei veicoli commerciali e il loro incrocio con le autorizzazioni e gli annunci obbligatori dei padroncini, potrebbero permettere controlli più mirati ed efficaci, anche senza un aumento del personale”.

Le domande

Marchesi chiede quindi al Consiglio federale quanti controlli sui padroncini e sui veicoli commerciali esteri vengono effettuati annualmente in Ticino dall’UDSC, quante irregolarità sono state riscontrate negli ultimi anni - in termini assoluti e in percentuale rispetto ai controlli effettuati - e quali sono i principali limiti operativi o giuridici che ostacolano un controllo più efficace di queste attività. Il deputato democentrista vuole sapere anche a che punto è l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi di controllo doganale e quali misure concrete intende adottare il Governo per rafforzare la lotta alla concorrenza sleale transfrontaliera, a tutela delle imprese ticinesi.