
Finora la Svizzera non è toccata dall'intensificazione dei controlli adottata dalla Germania alle sue frontiere. Lo ha affermato oggi Beat Jans, dopo aver incontrato a Berlino il ministro dell'interno tedesco Alexander Dobrindt, indica una nota diffusa in serata dal Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). La decisione era stata annunciata da Berlino il 7 maggio scorso, suscitando un certo disappunto da parte dello stasso Jans. Dopo l'incontro odierno, il consigliere federale si aspetta che non ci siano conseguenze negative sul traffico transfrontaliero di persone e beni e sulla situazione in materia di asilo nel nostro Paese, prosegue il DFGP.
"Nessuno può affrontare questa sfida da solo"
Oggi Jans e Dobrindt hanno sottolineato la necessità di arginare la migrazione irregolare all'interno dello spazio Schengen e ribadito che nessun Paese è in grado di affrontare questa sfida da solo. Per Jans sono determinanti una stretta cooperazione transfrontaliera e soluzioni efficaci a livello europeo, precisa il DFGP, aggiungendo che entrambe le condizioni sono date nelle relazioni tra Svizzera e Germania. I due Paesi collaborano strettamente nei settori della migrazione, della dogana e della sicurezza. Gli Stati Schengen stanno inoltre potenziando in maniera duratura il sistema migratorio europeo con il Patto dell'UE sulla migrazione e l'asilo nonché con altre riforme, prosegue la nota. Nel corso dell'incontro il capo del DFGP ha pure illustrato al ministro federale degli interni Dobrindt la riuscita riforma del sistema svizzero dell'asilo con le procedure celeri, l'integrazione rapida e l'elevata quota di ritorni.