Berna
Congedo parentale, il Nazionale boccia le iniziative di Ticino e Vallese
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Ats
3 giorni fa
La proposta ticinese è stata respinta per 102 voti a 82, quella vallesana per 104 a 80. Nel mese di marzo anche il Consiglio degli Stati aveva espresso la propria contrarietà.

È meglio non stabilire già adesso criteri precisi in vista di un'eventuale introduzione di un futuro congedo parentale. Lo pensa il Consiglio nazionale, che ha bocciato oggi due iniziative cantonali di Ticino e Vallese. Fra le altre cose, esse chiedevano l'adozione di un congedo della durata complessiva di almeno 20 settimane. La proposta ticinese è stata respinta per 102 voti a 82, quella vallesana per 104 a 80. Nel mese di marzo anche il Consiglio degli Stati aveva espresso la propria contrarietà. I due testi prevedevano pure una quota fissa per la madre di almeno 14 settimane (come ora), mentre quella del padre era fissata ad almeno il 20% del congedo parentale totale. Le due iniziative auspicavano inoltre che i genitori potessero usufruire della loro parte di congedo in modo flessibile.

Lo squilibrio rilevato

Secondo gli autori, la differenza nel rapporto tra il congedo per la madre e il padre al momento è enorme: l'87,5% è assegnato alla prima e il 12,5% al secondo. Incrementare il numero minimo di settimane permetterebbe alle coppie di vivere più intensamente questa nuova fase della vita e di contribuire in modo tangibile al benessere dell'intera famiglia, si legge nelle motivazioni. Inoltre, ricordano i due Cantoni, la Svizzera sfigura nel confronto a livello internazionale. Nei Paesi vicini e in altre nazioni europee, i genitori godono in effetti di un congedo più lungo dopo la nascita di un figlio. Se la Confederazione vuole rimanere competitiva e combattere la carenza di manodopera qualificata, dovrebbe quindi investire in una politica familiare moderna.

Il dibattito

Tali argomenti non hanno però convinto il plenum. "Non si tratta di un lusso, bensì di un investimento sostenibile", ha provato a convincere invano i colleghi Valérie Piller Carrard (PS/FR). Per la deputata friburghese, il modello attuale è "squilibrato, superato, non adeguato alla realtà contemporanea e frena il raggiungimento della parità fra sessi". "L'ampliamento del numero totale di settimane è inopportuno", ha replicato a nome della commissione preparatoria Diana Gutjahr (UDC/TG). Per poter elaborare una soluzione pragmatica, finanziariamente sostenibile e in grado di ottenere un sostegno politico sufficiente, il margine di manovra del legislatore non deve essere limitato da rigidi requisiti minimi, ha inoltre fatto notare. Per questo, la commissione preferisce le iniziative presentate da Giura (congedo parentale nazionale) e Ginevra (possibilità di un congedo parentale a livello cantonale). Questi Cantoni hanno infatti optato per formulazioni più aperte, mentre le condizioni poste da Ticino e Vallese sono state giudicate troppo vincolanti.