
Il Tribunale federale ha respinto un ricorso di Conforama Svizzera contro la condanna al pagamento di una multa di 5000 franchi e un risarcimento di 1,5 milioni di franchi. Il gruppo è stato citato in giudizio per aver esposto falsi "prezzi barrati". Viene così confermata la sentenza emessa nel settembre del 2024 dal Tribunale cantonale vodese. La corte era arrivata alla conclusione che la catena specializzata in arredamento ed elettrodomestici, con sede a Ecublens (VD), non aveva deliberatamente ingannato i propri clienti con falsi sconti.
La vicenda
Il gruppo che conta una ventina di filiali in Svizzera, fra cui quelle di Grancia e Sant'Antonino, era stato scagionato dall'accusa di concorrenza sleale, ma ritenuto responsabile di infrazione all'ordinanza sull'indicazione dei prezzi. L'uso di falsi "prezzi barrati" - che avrebbero dovuto mostrare il prezzo di un articolo prima dello sconto - aveva infatti generato guadagni illeciti. Da qui la multa e il risarcimento da versare al Canton Vaud.
"Prendiamo atto della sentenza"
Il Tribunale federale ha respinto il ricorso di Conforama con una decisione dello scorso novembre. In un comunicato pubblicato oggi, il gruppo vodese prende atto della sentenza e in particolare dell'assoluzione dall'accusa più grave. Considera tuttavia sproporzionato il risarcimento compensativo di 1,5 milioni di franchi, perché si riferisce soltanto a 39 prodotti su un totale di quasi 33'000 messi in vendita sull'arco di un anno. "L'assenza di correlazione tra il profitto dei prodotti presi in considerazione e l'importo fissato solleva un evidente problema di proporzionalità", scrive Conforama. In un contesto di forte pressione concorrenziale esercitata senza alcun controllo dalle piattaforme di e-commerce cinesi, Conforama ritiene che questa sentenza sia particolarmente inopportuna. Inoltre, "essa colpisce in modo sproporzionato i negozi fisici con sede in Svizzera".
