Svizzera
CN: non si canta l'inno nazionale prime delle sessioni
Redazione
16 anni fa

"Sì all'inno nazionale, ma non all'inizio di ogni sessione". Con 93 voti contro 83 e 15 astenuti, il Nazionale ha respinto una mozione di Yvette Estermann (UDC/LU). Chiedeva che gli eletti cantassero una strofa dell'inno nazionale all'inizio di ogni sessione parlamentare, a turno, nelle quattro lingue nazionali. Slovacca di nascita, la Estermann sperava che la Camera del popolo si ponesse ad esempio e desse all'inno nazionale il "posto che si merita". "Si tratta di un simbolo nazionale, a cui va dato il giusto valore, come avviene in numerosi altri paesi", ha sottolineato la deputata democentrista. Le sue argomentazioni e il suo entusiasmo per il salmo svizzero non hanno però convinto la maggioranza. La Camera del popolo ha comunque respinto la proposta di misura, soprattutto a causa delle spiegazioni tutt'altro che convincenti fornite dall'Ufficio del Nazionale per motivare la richiesta di bocciare la mozione. L'Ufficio ha infatti tra l'altro motivato l'opposizione sostenendo che "non è il caso di dare una dimostrazione di patriottismo in segno di rispetto nei confronti delle numerose minoranze rappresentate in Parlamento". Un'affermazione definita "scioccante" da Claude Ruey (PLR/VD). "Sono scandalizzato - ha aggiunto - dall'idea che si possa considerare un atto patriottico scioccante per le minoranze!". Negli ultimi anni sono stati vari gli interventi depositati nell'intento di adattare le parole dell'inno nazionale, che risalgono al 1841, alla realtà del 21esimo secolo. Finora, tuttavia, i tentativi sono stati vani. ATS

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