Svizzera
Chiesti 13 anni per il tentato omicidio di Sattel
immagine CdT/Zocchetti
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Keystone-ats
3 anni fa
Sono stati chiesti 13 anni di prigione e l'espulsione dalla Svizzera per 15 anni all’uomo che nell’agosto del 2020 tentò di uccidere la figlia a coltellate nel Canton Svitto

Il Tribunale penale di Svitto ha presentato proprio oggi la richiesta di 13 anni di prigione e l’espulsione dal Paese per i prossimi 15 anni per l’uomo che la notte tra il 17 e il 18 agosto 2020 a Sattel (Svitto) tentò di uccidere la figlia allora 28enne, con la quale aveva avuto ripetuti rapporti incestuosi.
All'inizio del processo, il difensore dell'imputato ha sottolineato che il suo cliente avrebbe fatto uso del suo diritto di rimanere in silenzio. Così è stato e l'interrogatorio è finito dopo pochi minuti.

La vicenda
Il fatto di sangue è successo nella notte tra il 17 e il 18 agosto del 2020 nella casa che i due (allora rispettivamente di 54 e 28 anni ) condividevano a Sattel (Sz), villaggio di circa duemila abitanti, situato sette chilometri a nord del capoluogo Svitto.
Il genitore ha colpito alla schiena con un coltello da macellaio la figlia che era stesa a letto. Ne è seguita una colluttazione durante la quale e l'uomo l'ha pugnalata altre due volte, colpendola ai polmoni e lo stomaco.
Secondo l'atto d'accusa avrebbe anche girato il coltello nella ferita e sputato sulla vittima, per poi lasciare la presa solo quando ha notato le luci della macchina della polizia che si avvicinava.
Quest'ultima era intervenuta dopo che, all'una di notte, dei vicini di casa si erano lamentati per il rumore. Al loro arrivo, gli agenti hanno trovato la 28enne gravemente ferita. Dopo i primi soccorsi la donna è stata trasportata all'ospedale n condizioni critiche con l'elicottero.

Il movente
Secondo il pubblico ministero, l’uomo ha agito per gelosia. Si presume che abbia avuto “una storia d’amore” con la figlia e che abbia avuto un figlio con lei. Le imputazioni avanzate dalla procuratrice sono di tentano assassinio e incesto ripetuto.

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