
Per lottare contro pratiche commerciali ingannevoli come truffe degli annuari nei confronti di PMI, sistemi piramidali, condizioni commerciali generali abusive e promesse di vincita fallaci, il Consiglio federale ha oggi trasmesso al parlamento la revisione della Legge federale contro la concorrenza sleale (LCSI), indica il Dipartimento federale dell'economia (DFE) in un comunicato. Il governo constata che negli ultimi anni, per effetto dello sviluppo di internet e di nuove pratiche commerciali, queste truffe si sono sensibilmente diffuse, danneggiando sia le imprese sia i consumatori. Il diritto attuale non permette di combatterle efficacemente. Il messaggio sulla revisione della LCSI intende ad esempio contrastare le truffe consistenti nel proporre iscrizioni in annuari o registri privi di utilità, a danno soprattutto delle piccole e medie imprese (PMI). Queste pagano talora a peso d'oro un'iscrizione che credono gratuita o che non sarà mai effettuata. Nella versione dell'esecutivo, la revisione legislativa prevede che in offerte di questo tipo debba essere chiaro, attraverso una scrittura con grossi caratteri, che l'iscrizione è a pagamento. Il governo si prefigge anche di impedire gli abusi in materia di condizioni commerciali generali e di agire in modo più efficace contro metodi di vendita che si basano su sistemi piramidali. Si tratta ad esempio di poter annullare contratti firmati in seguito a chiamate telefoniche non sollecitate e di impedire corrispondenza pubblicitaria che nasconde fatture o contratti d'iscrizione. L'esecutivo mira a combattere anche gli abusi legati alle disposizioni vincolanti scritte in piccoli caratteri che il cliente omette spesso di leggere. La nuova norma permetterebbe pure di dichiarare illegali condizioni generali redatte a sfavore del cliente, come ad esempio clausole che fanno ricadere tutti i rischi sul consumatore. La revisione prevede inoltre di rafforzare le competenze della Confederazione, che potrà così inoltrare denunce penali: in base al diritto attuale lo Stato può intervenire unicamente se un'azienda elvetica inganna persone o imprese estere, danneggiando in tal modo la reputazione della Svizzera. Con la revisione si intende permettere, in caso di pratiche commerciali sleali di una certa entità ai danni di un ampio gruppo di persone - ad esempio a seguito di promesse di vincita ingannevoli e truffe via internet - di intervenire anche a favore di clienti residenti in Svizzera. La Confederazione deve inoltre poter mettere in guardia la collettività contro comportamenti sleali che minacciano interessi pubblici citando per nome le aziende responsabili. Il progetto di legge crea nel contempo la base legale per poter collaborare con le autorità estere di vigilanza in materia di concorrenza sleale. Per il governo si tratta di un aspetto importante dato che le truffe transfrontaliere negli ultimi anni sono fortemente cresciute. ATS
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