Svizzera
Certificato Covid anche con il sierologico
La durata di questo certificato sarà limitata a soli 90 giorni. Questa la proposta principale posta in consultazione dal Consiglio federale

Il certificato Covid sarà concesso anche a chi dimostrerà per mezzo di un test sierologico di essere entrato in contatto con il virus. Il documento sarà valido solo per 90 giorni. Inoltre, la validità del certificato per i guariti sarà estesa da sei mesi a un anno. È questa l’intenzione del Consiglio federale. La consultazione delle nuove misure proposte dal Governo sarà aperta fino al 26 ottobre e una decisione definitiva giungerà il 3 novembre.

Test sierologico a pagamento
Il test sierologico sarà a pagamento. Il costo medio è di 70 franchi, ha detto Berset. “Non spetta alla collettività pagare questi test”, ha aggiunto il consigliere federale ricordando come ogni tampone costi un multiplo di una vaccinazione. Il governo prevede poi un accesso agevolato per le persone che non possono né farsi vaccinare né farsi testare. Già oggi hanno la possibilità di accedere a strutture e manifestazioni con obbligo del certificato. In futuro potranno ottenere un pass svizzero elettronico valido un anno. Anche se la crescente immunizzazione della popolazione contribuisce a frenare la circolazione del virus, la percentuale delle persone vaccinate è ancora troppo bassa per scongiurare ulteriori ondate. Per il Consiglio federale tornare alla situazione in vigore fino a inizio settembre - ossia con mascherina, distanziamento e limiti delle capacità negli spazi chiusi - non è dunque una buona idea, ha spiegato Berset. Un’altra alternativa esaminata dall’esecutivo è la rinuncia a tutte le misure protettive. Ci sono Paesi che quando l’hanno fatto avevano una copertura vaccinale simile alla Svizzera. Si tratta di Israele e Paesi Bassi. Quando hanno tolto i provvedimenti restrittivi si è però osservato un rapido aumento dei casi, tanto che si è dovuto reintrodurre misure di contentamento, ha ricordato il ministro della sanità.

Esclusa riduzione dell’obbligo di certificato
Inoltre, ai turisti stranieri che sono vaccinati con i cinesi Sinovac e Sinopharm, non riconosciuti dall’Ema, il Consiglio federale intende rilasciare un certificato valido solo 30 giorni. Il Governo esclude per il momento un allentamento dei provvedimenti adottati. Secondo l’esecutivo i rischi sono attualmente ancora troppo elevati per poter procedere a una revoca, anche parziale, dell’obbligo del pass covid per i settori dove è in vigore. “Togliere adesso l’obbligo di certificato Covid è prematuro”, ha dichiarato in conferenza stampa Berset. “L’arrivo dei mesi freddi, il ritorno dalle vacanze scolastiche e la variante Delta costituiscono fattori negativi per l’evoluzione pandemica. In alcuni cantoni vediamo già un tasso di riproduzione superiore a 1. Inoltre, abbiamo ancora troppe poche persone che non si sono vaccinate. Sull’obbligo del certificato faremo nuovamente il punto a metà novembre”.

“Manca una strategia per allentare le misure in vigore”
Il Partito liberale radicale (PLR) critica il Consiglio federale per la mancanza di una strategia per allentare le misure di protezione contro il Covid. Il partito accoglie invece favorevolmente l’accesso facilitato al certificato Covid per le persone guarite. La popolazione e l’economia hanno urgente bisogno di prospettive, scrive il PLR in un comunicato. Il governo deve quindi presentare una strategia per allentare le restrizioni in vigore, compreso l’obbligo di certificato Covid, basata sull’evoluzione della situazione sanitaria e su criteri chiari, aggiunge il partito ricordando che la Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N) ha sostenuto le sue richieste. “È evidente, tuttavia, che finché la situazione sanitaria non migliorerà, solo il mantenimento del certificato Covid e un aumento del tasso di vaccinazione permetteranno di evitare misure liberticide che colpirebbero tutta la popolazione, come quelle decretate lo scorso inverno”, aggiunge la nota.

PVL accoglie positivamente certificato Covid svizzero
Il presidente del Partito dei Verdi liberali (PVL) Jürg Grossen accoglie positivamente la proposta di certificato Covid svizzero messa in consultazione dal Consiglio federale. Ritiene anche giusto che il governo voglia per il momento mantenere l’obbligo del certificato. La situazione è purtroppo ancora troppo incerta per una revoca dell’obbligo del certificato, ha scritto oggi Grossen via Twitter. Il presidente del PVL si è detto soddisfatto della possibilità di ottenere un certificato Covid anche con un test sierologico e delle adattate condizioni riguardanti la validità del documento.

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