
“Sono molto felice del risultato ottenuto. Sono cosciente che ci sono membri del Parlamento che non hanno desiderato esprimere il loro voto in mio favore e spero di conquistare la loro fiducia di qui alla fine dell’anno”, sono le parole del neoeletto Presidente della Confederazione Ignazio Cassis in una lunga intervista rilasciata oggi a Ticinonews.
Per Cassis, il traguardo odierno “è una grande emozione come essere umano, ma lo è in modo particolare quando capisco il significato che ha per la ragione linguistica, il Canton Ticino e il Grigioni italiano, e il rapporto che questa regione ha con la Confederazione. (...) Il Gottardo e la storia che ci separa dal resto della Confederazione è un ostacolo che possiamo vincere grazie alle Istituzioni e ai momenti simbolici come quello di oggi”. Cassis Presidente rappresenterà la ‘terza Svizzera’: “Questo mandato permetterà di far capire al resto del Paese che c’è una terza realtà e che in questo momento ha preso la guida del Consiglio federale, non come parente povero ma come realtà che ha un gioco da giocare e che deve farlo con sicurezza di sé e con convinzione di contribuire al bene di tutti.”
Pandemia: “La crisi finirà”
“La pandemia è certamente la più grande sfida in questo momento - precisa Cassis - Primo perché ha indebolito ed esasperato il nostro vivere comune (...) e farò tutto il possibile per essere all’ascolto della popolazione per capire che cosa è possibile fare per ricucire queste spaccature. Secondo, la pandemia è una realtà e dobbiamo fare del nostro meglio per gestirla e convivere con il virus che non sparirà. Ma la crisi finirà, è un processo che durerà qualche anno”.
I rapporti con l’UE
Parlando d’Europa, Cassis aveva recentemente precisato che al momento non sono previste negoziazioni. “Non possiamo negoziare se non è chiaro che cosa vogliamo - puntualizza il nuovo Presidente della Confederazione - La Svizzera fa fatica a definire che cosa vuole perché ci sono tante divergenze, non solo in Consiglio federale: abbiamo un Paese spaccato sulla questione Europa e facciamo fatica a mettere a fuoco un’idea che possa essere sostenuta dalla maggioranza della popolazione. Stiamo dunque lavorando su un’agenda d’azione del Consiglio Federale.
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