Medio Oriente
Cassis ammette carenze negli impegni internazionali della Svizzera
©Gabriele Putzu
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Redazione
16 ore fa
Israele costruisce nuove colonie e punta sulla città di Gaza. Secondo il Blick, il ministro degli Esteri riconosce che la Svizzera non sta rispettando appieno i propri obblighi internazionali.

Israele ha colpito questa settimana obiettivi nella Striscia di Gaza, causando decine di vittime civili. L’esercito punta alla conquista della città di Gaza, mentre Netanyahu ha dato via libera a 3'400 nuove abitazioni in Cisgiordania, allontanando ancora la prospettiva di una soluzione a due Stati.

Il Consiglio federale in allarme

Il conflitto in Medio Oriente preoccupa anche il Consiglio federale. La prossima settimana la presidente della Confederazione, Karin Keller-Sutter, e il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), Ignazio Cassis, saranno a New York per partecipare all’Assemblea generale dell’ONU e tenere colloqui.

Il riconoscimento dello Stato palestinese

Diversamente da Francia e Regno Unito, che spingono per il riconoscimento della Palestina come Stato, la Svizzera resta contraria. Secondo quanto riportato dal Blick, venerdì il Consiglio federale ha discusso una nuova versione delle condizioni per un eventuale futuro riconoscimento.

Clima di tensione a Berna

La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, responsabile del Dipartimento federale dell’interno, e il capo del DDPS, Martin Pfister, hanno criticato in rapporti congiunti la linea del DFAE. Secondo indiscrezioni sempre riferite dal quotidiano svizzero, Cassis è accusato di non voler prendere atto della realtà, mentre Israele impone fatti compiuti che rendono sempre più difficile la soluzione a due Stati. La maggioranza PLR-UDC in Consiglio federale ha infine bloccato nuove prese di posizione.

Le ammissioni di Cassis

Per il Blick, Cassis ammette tuttavia che la Svizzera non rispetta interamente i propri obblighi di diritto internazionale nel conflitto: in una lettera inviata a specialisti del settore, scrive che la Confederazione adempie «in larga misura» ai suoi impegni verso Stati terzi.