
L’introduzione dei sistemi di auto-scannerizzazione nei supermercati sta portando con sé un effetto collaterale preoccupante: un aumento sensibile dei furti. “Partiamo dal presupposto che il numero dei furti sia superiore del 15-30% rispetto alle casse tradizionali”, afferma Philip Meeth, esperto tedesco del commercio al dettaglio, in un’intervista pubblicata da 20 Minuten. Per contrastare il fenomeno, spiega Meeth, le catene della grande distribuzione stanno investendo in “misure di sicurezza moderne come i cosiddetti blocchi di uscita”, oltre che in sistemi di videosorveglianza intelligente, sensori di peso e strumenti basati sull’intelligenza artificiale. “L’obiettivo è ridurre al minimo le perdite senza compromettere l’esperienza d’acquisto, mantenendo un equilibrio tra automazione e assistenza ai clienti”.
Gli USA dicono addio all'automatico
Negli Stati Uniti, però, diversi rivenditori hanno già deciso di smantellare le casse automatiche, ritenendole troppo vulnerabili. “In Europa e in Svizzera la tendenza è diversa: le casse self service vengono ampliate, ma restano oggetto di critiche”, osserva Meeth. Alcune aziende le hanno comunque abbandonate perché non hanno garantito i risparmi sperati. Sul piano economico, l’esperto avverte che “le strutture self checkout alleggeriscono il carico di lavoro del personale, ma finora offrono solo risparmi limitati”. Un sistema con quattro postazioni costa infatti tra 80’000 e 120’000 euro, contro i 10’000-20’000 di una cassa tradizionale. “La redditività dipende da volume di transazioni, dimensioni del negozio ed efficacia delle misure di sicurezza”, conclude Meeth. “Le casse automatiche consentono una gestione più flessibile del personale, che può dedicarsi ad altre mansioni, ma i benefici economici non sono automatici”.
