Svizzera
Cassa malati, tra le numerose proposte per frenare i premi
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Redazione
2 anni fa
La Federazione romanda dei consumatori ha lanciato l’idea di congelare i premi di cassa malati finché autorità e assicuratori malattia non trovano una soluzione contro l’incessante aumento. È solo l’ultima proposta tra le numerose iniziative politiche, che si accumulano sia a livello cantonale che federale. Facciamo il punto nel Decoder.

La Federazione romanda dei consumatori (FRC) ha lanciato l’offensiva contro l’incessante aumento dei premi di cassa malati, che anche per il 2024 si stima sarà in media del 6%. La proposta? Congelare i premi finché autorità e assicuratori non cambieranno le cose. Secondo FRC una moratoria costringerebbe la politica a rompere una condizione di immobilismo, nella quale versa da troppo tempo. Una scossa, insomma, che non ha mancato di sollevare reazioni: dalle più indulgenti a sinistra e centro, alle più critiche a destra. In ogni caso tutti concordano su un punto, ovvero che dal vicolo cieco si debba uscire al più presto. Il quadro politico è caotico e i livelli (federali e cantonali) si intersecano. Allora proviamo a fare un po’ d’ordine, toccando gli oggetti principali che saranno al centro del dibattito politico nei prossimi mesi.

L’iniziativa socialista a livello federale

A livello federale spicca l’iniziativa del Partito Socialista, che chiede che i premi non superino il 10% del reddito disponibile. A tale scopo Confederazione e Cantoni dovrebbero contribuire in misura maggiore rispetto a oggi. I costi sono stimati in 4,5 miliardi di franchi per la Confederazione. Il Consiglio federale ha così proposto un controprogetto, meno oneroso, di cui si dibatterà in autunno. Da una parte, c’è il disegno meno generoso del Consiglio degli Stati, secondo cui Confederazione/Cantoni dovrebbero ridurre i costi a carico delle famiglie di una forchetta tra il 3,5 e il 7,5% dei costi cantonali dell'assicurazione obbligatoria. Dall’altra, il Consiglio federale e il Nazionale prevedono, più generosamente, una quota minima compresa tra il 5 e il 7,5%. Soglie che dipendono da quanto il premio pesa sul reddito disponibile. Il PS si è già detto pronto a ritirare l’iniziativa qualora passi la linea del Consiglio Nazionale. Se invece, come probabile che sia, dovessero aver ragione gli Stati, i socialisti non ritireranno l'iniziativa e si andrà probabilmente al voto in primavera 2024.

L’iniziativa de Il Centro

A livello federale c’è anche l’iniziativa per un freno ai costi del Centro, che chiede misure vincolanti nei casi in cui i costi sanitari aumentino più rapidamente dei salari. Anche in questo caso è pendente un controprogetto.

La situazione a livello cantonale

Non meno caotica è la situazione in Ticino, con lunghe sfilze di atti parlamentari e iniziative. Dopo la sconfitta alle urne nel giugno scorso del referendum socialista contro sgravi fino a 1200 franchi per figlio, la battaglia tra destra e sinistra continua. I primi puntano tutto sugli sgravi, i secondi sui sussidi. È infatti ancora pendente l’iniziativa popolare proposta a fine 2022 dalla Lega, che chiede di raddoppiare le soglie di deduzione fiscale dei premi: per le persone sole da 5’200 a 9’000 franchi, per i coniugati da 10’500 a 18’000 franchi. Dall’altra parte c’è l’iniziativa popolare del PS, sostenuta anche da UNIA e VPOD, parallela a quella a livello nazionale, che chiede che nessuno debba spendere più del 10% del proprio reddito disponibile per i premi. Da ultima figura anche l’iniziativa dell’MPS che chiede che il Cantone si faccia carico integralmente dei premi per i giovani fino al compimento dei 18 anni. La politica, insomma, ribolle. Gli oggetti menzionati sono solo una parte delle tante iniziative che quasi quotidianamente vengono proposte dalla politica. Un clima nebuloso, in cui anche la mai sepolta proposta di una cassa malati unica continua, da più parti, a far capolino.