
L’eventuale approvazione dell’iniziativa popolare “200 franchi bastano”, che mira a dimezzare il finanziamento della SSR, avrebbe ripercussioni economiche sensibilmente più gravi nella Svizzera italiana rispetto alla Romandia e alla Svizzera tedesca. È quanto emerge da uno studio commissionato dall’Ufficio federale delle comunicazioni e realizzato dall’istituto BAK Economics.
Un peso quattro volte superiore sull’economia regionale
Secondo l’analisi, il valore aggiunto lordo (il contributo delle attività della SSR alla performance economica) rappresenta lo 0,4% dell’economia complessiva della Svizzera italiana, contro lo 0,1% registrato nelle altre regioni del Paese. In termini relativi, l’impatto economico è dunque quattro volte superiore in Ticino. Anche sul fronte occupazionale l’effetto è rilevante: l’0,8% dei posti di lavoro cantonali e lo 0,9% dei redditi dei salariati dipendono direttamente o indirettamente dalle attività della SSR. A livello nazionale, la quota sui redditi si ferma allo 0,3%.
Posti di lavoro sovrarappresentati
Lo studio sottolinea inoltre che, con una quota del 18% degli impieghi SSR, la regione italofona è nettamente sovrarappresentata rispetto al suo peso demografico. Alla fine del 2024, le persone impiegate alla RSI erano 1’124.
Meno giornalismo, cultura e sport
Secondo una simulazione di BAK Economics, un “sì” all’iniziativa comporterebbe una riduzione del valore aggiunto del 59% nella Svizzera italiana e la soppressione di circa 550 posti di lavoro (-57%). La SSR avverte che una simile decisione porterebbe a una forte centralizzazione delle attività, con conseguenze particolarmente negative per le regioni periferiche e le minoranze linguistiche: meno giornalismo regionale, meno produzioni proprie, meno sport e meno cultura. Particolarmente colpita sarebbe la comunità italofona dei Grigioni, sottolinea lo studio.
"C'è potenziale di risparmio"
Di tutt’altro avviso il comitato promotore dell’iniziativa, che difende la necessità di alleggerire il carico per imprese e famiglie. Il consigliere agli Stati ticinese Marco Chiesa, interpellato da Keyatone-ATS, sostiene che la RSI disponga di margini di risparmio e che la SSR debba concentrarsi maggiormente sulla sua missione principale.
L'impatto dei tagli sull'economia regionale
I risultati dello studio di BAK Economics non sorprendono invece il direttore della Camera di commercio ticinese, Luca Albertoni. È evidente che uno smantellamento avrebbe ripercussioni sulla regione, spiega a Keystone-ATS. Ogni taglio ha un impatto sull'intera economia regionale, sottolinea.
